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MADE IN ITALY, L’ETICHETTA ATTIRA I CONSUMATORI E LE VENDITE AUMENTANO

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Secondo un’indagine dell’Osservatorio Immagino, il richiamo al “Made in Italy” sulle etichette dei prodotti alimentari ha generato un aumento delle vendite del +0,7% rispetto al 2018

Francesca Marras

Le etichette raccontano i consumi degli italiani e il “Made in Italy” continua ad essere una delle caratteristiche più apprezzate dai consumatori nella ricerca di prodotti alimentari. È quanto emerge da un’indagine condotta nel 2019 all’Osservatorio Immagino di GS1 Italy su un campione di quasi 20mila referenze con l’etichetta caratterizzata da tale dicitura. L’indagine evidenzia in particolare come il richiamo al “Made in Italy” abbia generato un aumento delle vendite del +0,7% rispetto all’anno precedente.

 

Made in Italy, Doc/Docg e Dop i prodotti più richiesti

Secondo gli esperti del settore dei consumi e della produzione, durante l’attuale periodo di emergenza sanitaria numerosi esponenti del mondo produttivo hanno chiesto un sostegno del Made in Italy per rilanciare le vendite. Dallo studio risulta, infatti, che tale dicitura copra il 25,2% delle referenze a scaffale e incida per il 24,4% sul fatturato del largo consumo.

Secondo la ricerca dell’Osservatorio Immagino, i consumatori fanno particolare attenzione anche al claim “100% italiano”, che ha registrato una crescita del +0,4% dell’offerta e del +3,5% nel giro d’affari su base annua.

Un andamento positivo è stato registrato anche per i marchi Doc/Docg che coprono il 2% del fatturato del Made in Italy alimentare, segnando un aumento del 3,4% rispetto al 2018. E ancora, il trend delle etichette Dop si è mantenuto stabile con un aumento dell’1,8%.

La provenienza regionale in etichetta

Tra i claim più attrattivi concorrono anche quelli che rimandano a una specifica provenienza regionale dei prodotti alimentari. In particolare l’Osservatorio Immagino ha rilevato che tali confezioni hanno registrato, nel corso dell’ultimo anno, una crescita delle vendite del +2,6%.

In cima alla classifica delle regioni maggiormente presenti in etichetta troviamo il Trentino-Alto Adige, che nell’ultimo anno ha visto un aumento delle vendite di yogurt funzionale e magro, affettati e vegetali conservati, seguito da Piemonte e Emilia-Romagna. Per quanto riguarda il Piemonte la crescita delle vendite (+3,1%) è stata trainata in particolare da carne bovina, succhi di frutta e gelati; nel caso dell’Emilia-Romagna da succhi di frutta e merendine.