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LA BUSSOLA DEI DIRITTI. COME DETRARRE LE SPESE SCOLASTICHE

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Con il mese di settembre finisce l’estate e la stagione delle vacanze, inizia l’autunno e si riparte con un nuovo anno scolastico. Le scuole hanno riaperto in tutte le regioni e ci si è già messi in moto per acquistare nuovi libri, quaderni e materiale didattico necessario. Tante saranno le attività da programmare nel corso dell’intero anno dalla mensa al corso di teatro, dal pre e/o post scuola alle gite, e tanto altro. Presi dal turbinio di tutti questi eventi in pochi conoscono la possibilità di poter detrarre tutte queste spese scolastiche, ma è opportuno invece esserne bene informati in modo da potersi attivare nei tempi e nelle modalità previste per fruire delle detrazioni previste.

 

Quali sono nel dettaglio le spese scolastiche che danno diritto all’agevolazione fiscale? La prima cosa da sapere è che sono numerose le spese che rientrano nella detrazione pari al 19%riservata alle spese di istruzione, anche se non c’è un vero e proprio elenco delle voci da consultare, quanto piuttosto diverse indicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate che come per altre tipologie di agevolazioni emette delle circolari esplicative a chiarimento di normative tecniche spesso incomprensibili ai più.

Tra le spese ammesse alla detrazione rientrano, in quanto connesse alla frequenza scolastica, le tasse (a titolo di iscrizione e di frequenza) e i contributi obbligatori. In quanto connesse alla frequenza scolastica, vi rientrano anche i contributi volontari e le erogazioni liberali deliberati dagli istituti scolastici o dai loro organi e sostenuti per la frequenza scolastica.

Qualche esempio concreto di spesa detraibile? La mensa scolastica, gli eventuali servizi integrativi di assistenza alla mensa – quali l’assistenza al pasto e il pre e post scuola – anche quando il servizio è reso tramite il Comune o di altri soggetti terzi rispetto alla scuola, le gite scolastiche, l’assicurazione della scuola, ogni altro contributo scolastico finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa deliberato dagli organi d’istituto – come nel caso di corsi di lingua, teatro – svolti anche al di fuori dell’orario scolastico e senza obbligo di frequenza. Non sono invece mai detraibili le spese relative all’acquisto di libri e al materiale di cartoleria.

L’agevolazione riguarda tutte le tipologie di scuole? Importante sapere che la detrazione irpef si riferisce a tutte le spese sostenute direttamente per la frequenza degli istituti scolatici sul territorio nazionale di ogni ordine e grado, ricomprendendo cosi diverse tipologie di scuole, da quelle dell’infanzia (scuole materne) a quelle primarie e secondarie di primo grado (scuole elementari e medie), alle secondarie di secondo grado (scuola superiore).

Sono coinvolti solo le scuole pubbliche nel sistema delle agevolazioni fiscali? No, vi rientrano tutti gli istituti pubblici, statali e degli enti locali, e le scuole private paritarie con la previsione di un importo massimo detraibile per le spese scolastiche sostenute nel 2017 per ciascun alunno o studente pari a 717 euro da presentare mediante il modello 730 nel 2018 con la dichiarazione dei redditi. Per il 2018 e il 2019 invece, la previsione del tetto massimo di spesa detraibile è fissato rispettivamente a euro 786 e euro 800 per ogni alunno o studente. 

Cosa occorre fare per riuscire a usufruire della agevolazione del 19%? Sarà necessario conservare tutti i documenti legati alle spese sostenute – quali ricevute o quietanze di pagamento – in modo da poterne dare contezza tramite la dichiarazione dei redditi. Per tutte le spese versate direttamente alla scuola è sufficiente conservare ed esibire le ricevute del bonifico, mentre per le spese versate in favore di terzi è importante chiedere una copia della delibera scolastica dove viene indicato lo svolgimento di una specifica attività. Per maggiori informazioni è possibile verificare sul sito dell’Agenzia delle Entrate le circolare di riferimento. 

di Claudia Ciriello