di Gabriella Lax
In caso di mancanza improvvisa (senza preavviso) di una fonte di energia, il fornitore deve risarcire il consumatore. Lo stabilisce l’Arera (Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente).
Arera, indennizzi 45 milioni di euro
L’Arera ha diffuso gli indennizzi relativi al 2018 che i vari fornitori dovranno restituire ai loro utenti: saranno 45 milioni di euro, derivanti dalle interruzioni non programmate e prolungate avvenute proprio nel corso dell’anno scorso. Frutto del risultato dovuto a 18,7 milioni di penalità nette per le interruzioni senza preavviso “lunghe” (maggiori di 3 minuti), che costituisce il saldo tra 15,2 milioni di premi e 33,9 milioni di sanzioni, e i 26,9 milioni restituiti per le interruzioni senza preavviso “lunghe e brevi” (con durata maggiore di un secondo), come differenza tra 36,6 milioni di premi e 63,5 milioni di penalità.
Rimborsi, quando si ha diritto?
Ma quali sono i casi in cui si ha diritto al rimborso? L’Arera individua almeno due tipologie: le interruzioni con preavviso per lavori programmati e le interruzioni senza preavviso. Le prime si verificano all’esecuzione di lavori di manutenzione e dovranno essere comunicate con almeno con 24 ore di anticipo in caso di emergenze o, nelle altre casistiche, con 3 giorni di anticipo. Le seconde riguardano da cause e fattori esterne e si dividono in lunghe (oltre i 3 minuti di interruzione), brevi (al di sotto dei 3 minuti) e transitorie (per una frazione di secondo).
In caso il tempo massimo previsto per il ripristino dell’elettricità è di 8 ore. Trascorso questo lasso di tempo scattano i rimborsi automatici (quelli cioè che non devono essere richiesti) che saranno accreditati direttamente in bolletta sotto forma di sconto. Per le utenze domestiche con potenza uguale o inferiore ai 6 kWh si parte da un indennizzo minimo di 30 euro, che aumenta di 15 euro ogni 4 ore di interruzione ulteriore. L’indennizzo massimo riconosciuto agli utenti domestici è di 300 euro. Le somme saranno restituite ai consumatori vittime di disagi sotto forma di sconti in bolletta: nei prossimi conti energetici, dunque, potreste trovare un accredito che andrà a ridurre il totale da pagare al vostro fornitore.
Casi in cui i rimborsi non vanno riconosciuti (anche se l’interruzione supera le 8 ore)
L’Arera chiarisce che ci sono casi nei quali i rimborsi non verranno riconosciuti, nonostante le interruzioni della fornitura superino il limite delle 8 ore. I fornitori non devono riconoscere un indennizzo nel caso in cui l’interruzione sia causata da una calamità naturale. L’azienda, comunque, è tenuta a registrare l’evento nel cosiddetto “Registro delle interruzioni”, in modo che a un eventuale controllo risulti la motivazione del mancato rimborso in bolletta.