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IL CONSUMATORE SI MUOVE FRA ONLINE E NEGOZIO FISICO. E IL MARKETING CERCA DI CONQUISTARLO. ECCO COME

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Il consumatore si muove fra e-commerce e negozio fisico. È sempre più esigente e informato, ricerca online e compra al punto vendita. Il marketing cerca di conquistarlo attraverso modelli predittivi, personalizzazione, attenzione alla sostenibilità

Sabrina Bergamini

Il consumatore si muove a cavallo fra e-commerce e negozio fisico. Ha mille volti e mille comportamenti di acquisto. Anche quando va in negozio, spesso, sempre più spesso, fa prima una ricerca online per cercare informazioni sul prodotto e valutarne qualità e prezzo. Il marketing deve quindi cercare di conquistarsi l’attenzione di questo consumatore attraverso strategie sempre più accorte, che uniscono personalizzazione, identità digitale, vicinanza della marca al territorio, attenzione e promozione della sostenibilità. Tante dimensioni che hanno l’obiettivo di portare nuovi clienti in negozio e dunque aumentare le vendite.

 

«Al di là della crescita del commercio online, i negozi fisici sono ancora i grandi protagonisti degli acquisti degli italiani ed è per questo che le strategie di marketing drive-to-store giocano un ruolo fondamentale: per attrarre ai punti vendita un nuovo consumatore sempre più esigente e informato che si muove a cavallo tra il mondo online e quello offline». Così Tiendeo.it, compagnia leader nelle strategie drive-to-store per il settore retail, che ha identificato alcune tendenze di marketing al 2020.

Il marketing predittivo

Se il comportamento degli utenti si può misurare attraverso la tecnologia e i Big Data, allora sarà l’anno del “marketing predittivo” che disegna il possibile comportamento futuro di un consumatore noto, che interagisce in mille modi con le marche.

Secondo Tiendeo.it «le persone interagiscono con le marche attraverso vari canali, consumano contenuti in modo non strutturato e si informano molto bene prima di realizzare un acquisto. Il marketing predittivo permette, proprio in virtù di questi dati, di creare schemi che disegnano un possibile comportamento futuro e offrono alle imprese e alle marche un’opportunità eccellente per raggiungere il proprio target nel miglior momento possibile e con un tipo di messaggio che possa influenzare nel modo più certo la sua decisione durante il momento d’acquisto».

La personalizzazione e il marketing locale

E se l’idea del marketing predittivo crea qualche dose di preoccupazione nel consumatore che si sentirà forse schedato, si affianca ad esso una comunicazione fra marca e cliente che si fonda sempre di più sulla personalizzazione.

Il consumatore è al centro di tutto e, prosegue il focus, «il compratore di oggi non tollera più canali isolati o azioni dispersive e prive di consistenza. Al contrario, ciò che cerca è un’esperienza unica guidata da una personalizzazione in tempo reale che, se fatta correttamente, sarà la chiave di differenziazione davanti alla concorrenza e di valorizzazione della marca».

C’è poi la dimensione della vicinanza. Il marketing si fa locale. È globale per l’uso delle tecnologie, locale perché la targhettizzazione del consumatore permetterà di raggiungerlo nel momento migliore per rendere efficace una campagna promozionale e alfine portare il cliente in negozio.

«La vicinanza tra le marche e i clienti è vitale in una strategia che sarà dominata dalla personalizzazione e dall’immediatezza – prosegue il focus –  Le tecnologie di geolocalizzazione dei dispositivi mobile ci proporzionano informazioni in tempo reale rispetto a dove si trova fisicamente l’utente, e questi dati insieme a quelli ottenuti sul suo comportamento online permettono una targhettizzazione minuziosa per raggiungere gli utenti nel momento più opportuno e con il messaggio più adeguato».

Sostenibilità prima di tutto

Da non trascurare poi il mantra di tutti i comportamenti di acquisto moderni e delle strategie di vendita più accorte: l’attenzione alla sostenibilità, alla tutela dell’ambiente, al consumo che si qualifica come responsabile. E che ad esempio riduce gli sprechi, oppure elimina l’uso della carta. Alcune aziende ad esempio ridurranno la produzione di volantini pubblicitari di carta.

«Il nuovo consumatore è sempre più attento a realizzare consumi responsabili, per cui considera positivamente quelle aziende che partecipano attivamente alla riduzione del proprio impatto sull’ambiente, condividendo così i suoi stessi valori – spiega Tiendeo.it – Tra le prime misure di Responsabilità Sociale d’Impresa applicate tra i grandi gruppi si trova la riduzione della carta, facilitata dal dominio del mondo digital. Retailer internazionali del calibro di Monoprix, Carrefour, Auchan e Orange hanno annunciato a partire dallo scorso anno riduzioni drastiche o addirittura l’eliminazione totale della produzione di depliant e cataloghi cartacei a favore dei loro omologhi online».