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FARMACI EQUIVALENTI: PROSEGUE LA CRESCITA, SONO IL 22% DEI CONSUMI IN FARMACIA

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Prosegue la crescita dei farmaci equivalenti. Da gennaio a settembre di quest’anno gli equivalenti hanno assorbito il 22% dei consumi in farmacia, mentre i biosimilari hanno conquistato il 14% del mercato di riferimento. La crescita degli equivalenti rispetto allo stesso periodo del 2017 è del 2,8% (più 9,7% a valori, laddove questi farmaci rappresentano il 13,5% del mercato a valori) a fronte di un rallentamento del mercato farmaceutico complessivo. La tendenza alla crescita è confermata dal report sull’andamento del mercato nei primi nove mesi del 2018 realizzato dall’Ufficio studi Assogenerici-IBG.

 

Il giro d’affari del comparto si conferma concentrato essenzialmente in classe A per un totale di 1.48 miliardi che rappresentano il 78,8% del totale della spesa per farmaci generici (l’89,5% a confezioni). Nel dettaglio dei consumi in classe A in farmacia, i primi nove mesi del 2018 registrano una diminuzione dell’1% nel numero di confezioni rimborsate dal SSN rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una conseguente contrazione della spesa netta rimborsata del 4%.  In particolare – dice Assogenerici – si registra una flessione dei consumi relativa ai prodotti ancora coperti da brevetto o privi di generico: – 13,5% a unità e -16,8% a valori rispetto ai primi nove mesi del 2017. In crescita invece il segmento relativo ai farmaci a brevetto scaduto, in particolare quello degli equivalenti che rappresentano il 29,6% delle confezioni di Classe A (+ 3,4% rispetto al gennaio-settembre 2017) e il 22,4% della spesa di classe A (+ 8,5%).

Sul versante territoriale, il consumo di farmaci equivalenti di classe A si concentra soprattutto al Nord (36,7% del mercato farmaceutico a volumi) mentre rimangono distanziati il Centro (27,1%) e il Sud Italia (21,8%). A guidare la classifica dei consumi di equivalenti è la Provincia Autonoma di Trento, con il 42,7% sul totale delle unità dispensate SSN nel periodo gennaio-settembre. Fra le regioni con maggior consumo di equivalenti ci sono la Lombardia (38,9%), seguita da Emilia Romagna (36,6%), Friuli Venezia Giulia (36,3%) e Valle d’Aosta (35,3%). Fanalino di coda Calabria (19,8%), Basilicata (20,1%), Campania e Sicilia (21,3% a pari merito).