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FACEBOOK & PRIVACY: MOBILITATE LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI

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Davanti a Facebook, e accanto al Garante privacy, ci sono anche le associazioni dei consumatori. L’Autorità per la protezione dei dati personali oggi ha ricevuto una delegazione di Facebook, chiamata a render conto dello scandalo Datagate. Facebook ha offerto “piena collaborazione” e provvederà a fornire tutti i chiarimenti richiesti dal Garante, che ha chiesto alla società americana “ulteriore documentazione in merito alla possibile violazione dei dati personali di decine di migliaia di utenti italiani già individuati e di altri ancora da identificare”. Anche le associazioni dei consumatori chiedono chiarimenti su difesa della privacy, profilazione  e pratiche commerciali seguite dal colosso di Mr Zuckerberg.

Anche noi dell’Unione Nazionale Consumatori e di Cittadinanzattiva abbiamo incontrato questa mattina Facebook e abbiamo avuto analoghe rassicurazioni – affermano Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori e Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva – Abbiamo discusso non solo delle informazioni legate al rispetto della privacy, già ottimamente evidenziate dal Garante, ma anche chiarimenti sugli aspetti connessi alla pratica commerciale sottesa alla vicenda Cambridge Analytica, oggetto di un nostro esposto all’Antitrust”. In gioco c’è il consenso degli utenti davanti all’uso dei propri dati personali. “Per le associazioni dei consumatori è una priorità approfondire le modalità con le quali Facebook consente ai fornitori di servizi sulla piattaforma di accedere ai dati degli utenti iscritti, allo scopo di evitare che possano farlo senza il consenso espresso degli utenti, che devono sempre avere il diritto di prestare o negare il consenso all’accesso dei propri dati personali da parte di soggetti terzi diversi da Facebook – dicono Dona e Gaudioso – Inoltre va impedito che sviluppatori di app possano utilizzare i dati degli utenti per fini diversi da quelli inerenti allo stretto utilizzo delle app“.

Sulla vicenda si è mobilitato anche il Codacons. “Nei giorni scorsi avevamo presentato una istanza al Garante per la privacy chiedendo di accertare in modo chiaro le violazioni commesse da Facebook a danno degli utenti italiani e di identificare tutti i soggetti coinvolti – spiega il Codacons – La risposta pervenuta oggi da Soro ci soddisfa, ma attendiamo gli esiti delle indagini aperte sul caso da Procura di Roma e Antitrust”. E proprio in relazione alle iniziative legali avviate dal Codacons, l’associazione annuncia che “sono arrivate le prime adesioni alla class action promossa dall’associazione negli Stati Uniti contro Facebook da parte di utenti i cui dati risultano essere stati utilizzati da Cambridge Analytica”.