Aumentando la tassazione si ha una riduzione di gettito fiscale soprattutto quando di parla si sigarette elettroniche. Lo sostiene il coordinatore del Centro per gli studi monetari e finanziari della Luiss, Marco Spallone, che ha realizzato con il contributo di British American Tobacco Italia, multinazionale del tabacco, uno studio dedicato al vaping.
Si tratta di mercati giovani, non maturi, in cui l’elasticità della domanda dei consumatori è molto elevata.
Così gli aumenti dei prezzi dovuti all’imposizione fiscale possono portare i consumatori a ridurre i consumi. E ciò si riflette in una riduzione di gettito fiscale, generando, a suo dire, effetti indesiderati. Poi, nel momento in cui i consumatori lasciano il mercato legale hanno due alternative: smettere o fare ricorso a prodotti non legalmente consentiti.
Ad avviso dell’UNC, invece, la riduzione del gettito e dei consumi è un’ottima notizia. Una ragione in più per tassare maggiormente le sigarette elettroniche, visto che l’obiettivo deve essere quello di ridurne il consumo, essendo indubbiamente dannose per la salute, e non certo quello di fare cassa.