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È BOOM USURA, 40MILA IMPRESE A RISCHIO

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Nel 2020 cresce il fenomeno dell’usura. Le difficoltà economiche, legate alle restrizioni introdotte per frenare l’emergenza da Covid-19, hanno causato un’impennata dell’usura, cresciuta di 14 punti percentuali rispetto al 2019. Il fenomeno illegale, dunque, è in aumento per 1 imprenditore su 4: grave e immediato il rischio per quasi 40mila imprese del commercio, della ristorazione e dell’alloggio.

Il Sud, con Napoli, Bari e Palermo, è l’area più esposta. A lanciare l’allarme è l’Ufficio Studi Confcommercio che ha realizzato un’analisi sulla percezione dell’usura tra le piccole imprese del commercio e dei servizi in occasione della Giornata nazionale “Legalità ci piace!”.

 

Gli effetti del Covid sono stati devastanti per il mondo delle imprese. In “assenza di adeguati sostegni e di un preciso piano di riaperture, rischiano la definitiva chiusura 300mila imprese del commercio non alimentare e dei servizi, di cui circa 240mila esclusivamente a causa della pandemia”, ha denunciato l’associazione guidata da Carlo Sangalli.

Le difficoltà economiche per le imprese riguardano soprattutto la perdita di fatturato, la crisi di liquidità e le complicazioni burocratiche. Sul 2020 le imprese del commercio, alloggio e ristorazione indicano per il 50,7% una riduzione del volume di affari, per il 35,3% mancanza di liquidità e difficoltà di accesso al credito, per il 14% problemi di tipo burocratico.

Ma oltre a queste difficoltà c’è, appunto, la crescita, tra i fenomeni illegali, dell’usura: è, infatti, più che raddoppiata rispetto al 2019 la quota di imprenditori che ritiene aumentato questo fenomeno (27% contro il 12,7%).

“Non sorprende, purtroppo, che il fenomeno sia particolarmente diffuso nel Mezzogiorno in cui è anche maggiore il rischio di chiusura definitiva delle imprese”, ha spiegato Confcommercio. Tra nove grandi città italiane, Napoli, Bari e Palermo risultano essere quelle più esposte. Contro l’usura e, in generale, contro tutti i fenomeni criminali, “servono misure di contrasto più incisive e una maggiore cultura della legalità”. Secondo Sangalli l’usura è “un reato che fatica ancora ad essere denunciato. E, certo, l’abbiamo sempre ripetuto: denunciare si deve perché è un dovere morale e giuridico. Ma sappiamo anche che a frenare la propensione a denunciare è la paura di ritorsioni e, soprattutto, la percezione di essere soli. Noi dobbiamo far sentire agli imprenditori che denunciare non solo si deve. Ma anche si può, perché non si è soli davanti alle minacce della criminalità”.