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DAL MARE ALL’UFFICIO, LA SINDROME DA RIENTRO A LAVORO È SERVITA

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Stress e ansia, compagni di rientro al lavoro. La chiamano “post vacation syndrome”. Come tornare alla routine lavorativa senza esaurirsi? Sana alimentazione, qualche pausa, digital detox serale

Sabrina Bergamini

Stress e ansia, compagni di viaggio al rientro dalle vacanze. Ma come, ci si chiederà, dopo un periodo di ferie non si è forse carichi e rigenerati, pronti a ripartire con un nuovo sprint nel lavoro quotidiano? Non sempre, almeno secondo alcune ricerche che parlano non solo dell’incubo di rientrare in ufficio (ci sta, il passaggio dal mare alla scrivania non è certo piacevole) ma di una condizione di stress che può essere davvero pesante. Tanto che in ambito anglosassone hanno coniato un nome: la chiamano “post vacation syndrome”.

 

La vacanza è finita, inizia l’esaurimento

Sembra addirittura che ne soffrano quasi sei lavoratori britannici su dieci, almeno secondo un’indagine pubblicata sul tabloid Mirror. Il contesto di riferimento è facilmente intuibile: passare dalla passeggiata in riva al mare, o dall’escursione in montagna, alla tonnellata di email di lavoro e alle incombenze lasciate in sospeso prima delle vacanze può causare un malessere forte, sia fisico sia psicologico. Lo stress da rientro colpirebbe 6 milioni di italiani.

Depressione, rabbia e spossatezza sono i sintomi più diffusi. Secondo una ricerca pubblicata dal New York Times, il 45% dei lavoratori ha ammesso di non godersi appieno gli ultimi giorni di vacanza proprio per via dell’ansia di dover tornare alla routine lavorativa.

La fase di passaggio è quella critica. Si passa infatti dalle vacanze alla routine del posto di lavoro ma a questa routine bisogna pur tornare ad adattarsi.

Dice Peter Wish, rappresentante dell’American Psychological Association: «La post vacation syndrome è una condizione del tutto comune quando il passaggio dalla vacanza al posto di lavoro avviene in maniera troppo brusca, soprattutto per le madri che devono occuparsi nuovamente della casa e badare ai figli. Si crea una spirale di pensieri negativi che porta a dolori fisici e mentali come senso di nausea, insonnia, cefalea e un aumento elevato del cortisolo. Se non si rispettano dei piccoli accorgimenti quotidiano come uno stile di vita sano e delle pause per ricaricare le energie, aumenta il rischio di burnout».

Piccoli passi per uscire dallo stress

Esaurimento, insomma. Una condizione di stress estremo che causa un logorio fisico ed emotivo. Ansia e depressione. Secondo una ricerca di Psychology Today, tra gli effetti negativi di questa condizione figurano elevata irritabilità (45%), sensazione di apatia e solitudine (32%) e mancanza di produttività (23%).

Come uscirne? In questo caso, in realtà, i consigli più generali sono meno creativi di quello che potrebbe sembrare. E allora: seguire un regime alimentare equilibrato, ancor più necessario dopo i probabili stravizi delle ferie, e fare attività fisica. Muoversi quotidianamente. Ancora, consigliano gli esperti, «di fondamentale importanza è anche avere un atteggiamento propositivo nei confronti del lavoro e dei colleghi, e concedersi delle pause rigenerative riflettendo su se stessi».

Oltre ad affrontare gradualmente il ritorno alla routine lavorativa, seguire una dieta sana ed equilibrata, fare tesoro dei momenti felici e allo stesso tempo conoscere i propri limiti, fra i consigli proposti (vengono dalla master coach Marina Osnaghi) vale forse la pena ricordarne uno che può passare più inosservato e che invece ha un grande valore, specialmente se le vacanze sono state molto social. «Effettuare del digital detox serale, lontani da PC e smartphone, aiuta a migliorare la qualità del sonno e affrontare con più serenità il lavoro». Alzi la mano chi davvero riuscirà a farlo.