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CORONAVIRUS FASE 2: BAR, NEGOZI E LOCALI, LUNEDÌ SI RICOMINCIA TRA MILLE INCOGNITE

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Da lunedì 18 maggio si riparte con i negozi, ma anche con ristoranti, bar, parrucchieri e centri estetici che avrebbero dovuto rialzare le saracinesche il 1° giugno, ma che invece apriranno prima. Non ovunque però, perché in base ai dati del monitoraggio epidemiologico a cura del ministero della salute Piemonte e Lombardia non sarebbero nelle condizioni di anticipare i tempi, mentre il governatore della Toscana, Enrico Rossi ha deciso di dare il via libera solo ai «negozi di prossimità». La decisione finale verrà presa probabilmente oggi, quando il ministro degli affari regionali, Francesco Boccia, presenterà il rapporto sullo stato epidemico delle diverse regioni, ma il Piemonte è orientato a rinviare al 25 la riapertura di bar, ristoranti e parrucchieri.

 

Intanto è confermato che ovunque l’autocertificazione andrà in soffitta, salvo che per doversi spostare da una regione all’altra per motivi inderogabili di lavoro o di salute. E i confini regionali non si potranno varcare nemmeno per raggiungere i congiunti o le seconde case, dove si può andare se sono nella regione di residenza. Resta il divieto di assembramento, teoricamente anche nelle case.

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Negozi e alberghi

Nei negozi più piccoli sotto i 25 metri quadri potrà entrare un cliente alla volta, per quelli più grandi uno in più ogni 25 metri quadri di maggior spazio. Dove possibile una porta dovrà essere usata per l’ingresso e una per l’uscita. Altrimenti l’esercente deve garantire l’alternanza tra chi entra e chi esce. Gel detergente all’ingresso e mascherine obbligatori ovunque. A proposito di mascherine ennesimo accordo tra il commissario Domenico Arcuri e i distributori che consentirà di approvvigionare la farmacie con 9 milioni di pezzi a maggio e 20 milioni alla settimana a partire da giugno, al prezzo di 50 centesimi. Nei negozi di scarpe e abbigliamento serviranno anche i guanti, ma limitando la sanificazione agli ambenti e non agli indumenti o alle calzature. Per i centri commerciali si prevedono ingressi scaglionati e, probabilmente, orari differenziati anche di apertura e chiusura. Negli alberghi spazi comuni off limits, buffet vietati, mascherine obbligatorie e in ascensore uno alla volta. Vietati gli assembramenti negli spazi comuni e pagamenti obbligatori al momento della prenotazione con bonifico o carta.

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Bar, ristoranti e palestre

Al bar o al ristorante i tavoli dovranno essere distanziati di 2 metri. Se non si vive sotto lo stesso tetto ogni cliente dovrà avere a disposizione 4 metri quadri. Spazi difficili da assicurare per qualsiasi ristoratore, per cui quando si è a tavola con amici e non conviventi in genere ci si dovrà rassegnare al divisorio in plexiglass. Banditi i buffet e se possibile anche il pagamento in contanti, mentre il menù lo si dovrà consultare da una app o dalla lavagna al muro. E poi in cucina sempre e solo con guanti e mascherine, da far tirar su anche ai clienti quando si alzano da tavola. Infine al ristorante si va prenotando e scegliendo il turno. La regola dei 2 metri vale anche dal parrucchiere, dove prenotando occorre anche specificare il trattamento che si richiede, per consentire la programmazione degli appuntamenti. Poi mascherina obbligatoria per tutti e in più guanti per chi taglia. La barba la si potrà accorciare, ma solo dopo averla lavata a casa. Per le palestre la data buona per riprendere è il 25 maggio, come ha indicato il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. Ma non sarà facile strappare il via libera agli scienziati del comitato.