Sarà capitato anche a voi di ricevere un messaggio “romantico” da qualche sconosciuto/a che vi invita a dialogare online… Mi dispiace deludervi, ma non avete fatto colpo all’aperitivo di ieri sera: con molta probabilità siete caduti vittima di un profilo fake che vi sta ingannando. Negli Stati Uniti si tratta di raggiri già molto diffusi e conosciuti proprio con il nome di romantic scams, truffe romantiche.
Come si può cadere nella trappola è presto detto: il truffatore usa la tecnica del classico abbordaggio con un messaggio privato (ad esempio su Facebook) evidenziando strane casualità (“anche io frequento quel locale”, “adoro quella marca di scarpe”, etc.). Poi, con molta pazienza, lo sconosciuto ammiratore/ammiratrice entra in confidenza con il malcapitato e a quel punto il gioco è fatto: tutti noi quando ci sentiamo corteggiati abbassiamo il livello di allerta.
Gli imbroglioni delle truffe romantiche sono dei professionisti, non solo degli abili comunicatori: sanno come sfruttare le nostre fragilità e soprattutto le informazioni sulla nostra vita privata. Sanno affabularci e, una volta carpita la nostra fiducia, passano alla richiesta di un contatto personale chiedendoci l’indirizzo email o il numero di telefono, le conversazioni si fanno molto personali (talvolta persino “spinte” con l’invio di immagini hot o video privati). Così scatta la romantic scam!
Qualcuno obbietterà che tutto ciò è possibile anche nella vita reale ed è vero, ma online tutto è amplificato dalla facilità con la quale si può impostare un profilo fake rubando l’identità ad altri utenti, grazie all’analisi dei contenuti condivisi dagli stessi su internet.
Ecco perché dobbiamo ricordare una volta di più ai consumatori, soprattutto ai più giovani, quanto sia importante riflettere prima di pubblicare una foto, un’abitudine quotidiana o la nostra posizione. Si tratta di informazioni che potrebbero essere usate contro di noi da truffatori abili a far leva sulla solitudine delle persone, oppure proprio sulle nostre passioni personali per trovare uno spiraglio, acquisire fiducia e poi colpirci a tradimento.
Cosa si rischia a dare troppo spazio a queste (a volte estenuanti) conversazioni in chat? Beh, intanto forniamo al truffatore informazioni riservate sulla nostra vita privata (“mio padre fa l’avvocato”, “abbiamo una casa al mare”, “siamo in partenza per le vacanze”, etc). Poi si indeboliscono anche le nostre difese psicologiche: i truffatori hanno grande abilità comunicativa e le storie strappalacrime che spesso raccontano, condite da una creatività davvero sorprendente, rendono facili i loro raggiri. Agli sportelli dell’Unione Nazionale Consumatori, non mancano i racconti di povere persone indotte fraudolentemente ad aiutare economicamente il “partner virtuale” per lunghi periodi. Ma accade anche che le confidenze fatte via chat, le immagini o le frasi condivise con superficialità possano diventare il veicolo attraverso il quale attuare ricatti con vere e proprie estorsioni.
Le vittime delle romantic scam, le truffe romantiche,credono di avere a che fare con un amico o di vivere un’eccitante storia d’amore, ma quando si capisce di essere stati truffati (magari di essere vittima di un raggiro a sfondo sessuale) spesso per vergogna non si riesce a fare denuncia. Ecco allora che molte persone rischiano di subire, oltre a ingenti danni economici, anche gravi conseguenze psicologiche per sé e i propri familiari.
Ed allora come difenderci dalle truffe romantiche? Innanzitutto, è importante saper distinguere quando siamo davanti ad un profilo fake: non è poi così difficile intuirlo verificando sui motori di ricerca se quel nome è stato già denunciato, se la foto è autentica, oppure controllando l’anzianità dell’account sui social network. Anche la verifica delle amicizie in comune può aiutare!
Come prima azione di autodifesa, poi, consigliamo di bloccare il contatto o segnalare subito il profilo al social network di riferimento. Ma nei casi più gravi si deve segnalare il profilo alla Polizia postale! Se poi il truffatore ci avesse indotto a firmare un contratto o trasferire denaro, può essere utile segnalare la cosa anche alla nostra banca.
Se hai bisogno di aiuto, infine, ci sono sempre gli sportelli dell’Unione Nazionale Consumatori.