Con 365 voti a favore, l’Aula di Montecitorio ha accolto il testo che modifica la norma che regola la class action. Il provvedimento (presentato da M5s nella scorsa legislatura e che vede come primo firmatario il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede) prevede l’estensione dell’azione collettiva dal Codice del Consumo al Codice di procedura civile.
In attesa che il testo passi al Senato, Codici commenta favorevolmente questa prima approvazione. “Con questa legge”, dichiara il segretario nazionale dell’associazione, Ivano Giacomelli, “viene introdotta una nuova disciplina importante per i consumatori”.
Più titubante l’Unione Nazionale Consumatori che non apprezza completamente l’approvazione del principio della irretroattivitàdella nuova disciplina.
“No, ad altri passi indietro. La retroattività, per quanto allettante per i consumatori, in effetti ci lasciava perplessi. Ma non accetteremo ulteriori restrizioni, né sulla possibilità di adesione in seconda istanza, né sul danno punitivo, né sul patto quota lite”, afferma Massimiliano Dona, presidente di UNC.
“L’adesione successiva alla condanna è l’unico modo per garantire una partecipazione massiccia alle azioni di classe, stante la normale riluttanza del consumatore e la sua sfiducia nel sistema giudiziario che per nostra esperienza ha demotivato i consumatori già in passato”, prosegue Dona.
“Il danno punitivo, poi, è l’unica strada per avere una reale efficacia deterrente per le imprese scorrette”, conclude Dona.