Anche se pochi lo sanno, da diversi anni è possibile, per chi ha un basso reddito, accedere al bonus sociale per elettricità, gas e acqua per ottenere una riduzione sulle bollette. E’ uno strumento a disposizione dei consumatori che andrebbe potenziato e che pochi conoscono: secondo quanto abbiamo verificato, ogni anno vi accede un numero di famiglie di molto inferiore rispetto a quelli che ne avrebbero diritto.
Cos’è il Bonus sociale
E’ uno sconto sulla bolletta, introdotto dal Governo e reso operativo dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il sistema idrico con la collaborazione dei Comuni, per assicurare un risparmio sulla spesa per l’energia elettrica, il gas e l’acqua alle famiglie in condizione di disagio economico (e per quanto riguarda il Bonus Elettricità anche per chi ha familiari con problemi fisici che li costringono ad utilizzare delle apparecchiature elettromedicali e, quindi, a consumare di più). Infatti il bonus è previsto per situazioni di “disagio economico” (per famiglie con reddito ISEE non superiore a 8.107,5 euro o per famiglie numerose con più di 3 figli a carico con ISEE non superiore a 20.000 euro) e per “gravi condizioni di salute” (disagio fisico dovuto a casi in cui una grave malattia costringa all’utilizzo di apparecchiature mediche alimentate con l’energia elettrica indispensabili per il mantenimento in vita).
Si tratta di una iniziativa importante per consentire che l’accesso a beni indispensabili come l’elettricità il gas e l’acqua sia davvero un diritto per tutti i cittadini, prima ancora che un’attività economica. Lo sconto del bonus serve infatti a combattere la povertà energetica, consentendo alle famiglie in condizione di disagio e alle famiglie numerose un risparmio sulla bolletta elettrica e del gas che resta anche in caso di cambio del venditore o del tipo di contratto (per esempio se si passa da un contratto dal mercato di maggior tutela ad uno nel mercato libero). Con questo principio il Bonus è stato poi esteso anche al Servizio Idrico, che a differenza di elettricità e gas è un servizio in concessione affidato al gestore locale che è unico per ogni territorio.
Come presentare la domanda
La domanda per ricevere il bonus sociale energia deve essere presentata presso il Comune di residenza o presso un altro ente designato dal Comune (CAF, Comunità montane) utilizzando i moduli dedicati. Il bonus sociale energia dura dodici mesi, al termine dei quali occorre presentare una richiesta di rinnovo (in prossimità della scadenza, il sistema invia un’apposita comunicazione per ricordare la data utile per il rinnovo a tutti i clienti che ricevono il bonus).
Una volta che i moduli sono stati presentati, si può controllare la propria pratica on-line (consultare www.bonusenergia.anci.it ) e una volta che la domanda è stata accettata, l’importo del bonus viene direttamente scontato un po’ alla volta nelle bollette di tutto l’anno.
Si tratta di un’opportunità troppo spesso trascurata, ma alla quale (in tempi di aumenti dei costi dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua) andrebbe prestata la giusta attenzione.
Purtroppo il sistema che è stato costruito per il riconoscimento dei Bonus si è dimostrato in questi anni troppo complicato e infatti da tempo, come Unione nazionale Consumatori, abbiamo chiesto che venga semplificato rendendolo di fatto automatico. Infatti facendo dialogare la banca dati dell’INPS (che contiene i dati relativi ai nostri ISEE) e quella del Sistema Informativo Integrato (che contiene i dati relativi alle forniture di elettricità e gas) sarebbe di molto più semplice (e forse anche meno costoso) individuare gli aventi diritti ed erogare loro i contributi previsti. Purtroppo ad oggi, nonostante il parere positivo dell’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che ha chiaramente spiegato al Legislatore che un tale sistema è applicabile, non è stata ancora approvata la norma legislativa che lo consentirebbe.
Oltre alla necessità di semplificazione delle procedure e di automatismo nell’erogazione del Bonus è indispensabile, come più volte da noi denunciato, aumentare gli importi previsti e allargare la platea degli aventi diritto anche modificando e differenziando meglio gli scaglioni ISEE. Ad oggi, infatti, i Bonus coprono solo una minima parte del la spesa annua per elettricità, gas ed acqua e, quindi, sono uno strumento ancora poco efficace per combattere la povertà energetica.
Autore: Marco Vignola