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AUTOVELOX IN CITTÀ, CONSUMATORI: ATTENZIONE AI DIRITTI DEGLI AUTOMOBILISTI

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Il Dl Semplificazioni ha introdotto la possibilità di collocare autovelox fissi anche sulle strade urbane di quartiere e locali, oggi vietati. Codacons: bene, ma no alle multe facili. E Unione Nazionale Consumatori avanza alcune richieste

Francesca Marras

Nel testo del disegno di legge di conversione del decreto ‘semplificazione‘ sono state introdotte numerose e importanti novità per il Codice della Strada. Come spiegato dall’Ansa, tra queste misure vi sono quelle che riguardano il controllo della velocità nei centri urbani. Il decreto ha introdotto, infatti, la possibilità di collocare autovelox fissi anche sulle strade urbane di quartiere e locali, oggi vietati.

 

Spetta al Prefetto autorizzare le nuove postazioni, analizzando gli incidenti avvenuti e le loro cause, a tutela anche dei pedoni e delle categorie di cittadini più fragili.

Autovelox in città, Codacons: bene, ma no a multe facili

Bene per il Codacons la possibilità di installare autovelox fissi in città, misura prevista dal Dl Semplificazioni, ma raccomanda massima attenzione ai diritti degli automobilisti.

“È oramai provato che gli autovelox sono stati spesso utilizzati dai comuni al solo scopo di incrementare le proprie casse, posizionandoli in modo nascosto o ingannevole in modo da elevare il maggior numero di contravvenzioni, senza alcun effetto benefico sul fronte della sicurezza stradale”, afferma il presidente Carlo Rienzi.

“È necessario quindi – conclude Rienzi – che nelle città tali strumenti di rilevazione della velocità siano installati nel pieno rispetto del Codice della strada e utilizzati per diminuire l’incidentalità nelle strade a scorrimento veloce e in quelle dove si registra un elevato numero di sinistri”.

UNC: sia il Prefetto a fissare il limite di velocità

“Bisogna che sia il Prefetto a dover fissare il limite di velocità e abbia la responsabilità di decidere l’esatta posizione e non il semplice km della postazione di controllo, troppo spesso piazzato in modo nascosto dai comuni subito dopo una curva e non correttamente segnalato e visibile come prevede il Cds” afferma Massimiliano Dona, presidente di Unione Nazionale Consumatori.

L’associazione chiede, quindi, che gli Autovelox siano autorizzati anche nelle strade urbane di città, ma solo ed esclusivamente a condizione che:

  • siano i Prefettia dover fissare, nel decreto autorizzativo, i limiti di velocità, in modo che siano congrui rispetto al tipo di strada.
  • siano i Prefetti astabilire, essere responsabili e controllare se la segnaletica è conforme al Cds e ben visibile, dove deve essere collocato l’autovelox, in modo che sia ben visibile, su quale lato della strada debba essere collocato.
  • sia compito dei Prefetti farrimuovere tutti i falsi cartelli che indicano la presenza di un autovelox, quando questo non è effettivamente presente e/o attivo.
  • le postazioni di controllo, laddove sono possibili i sorpassi, vadano preventivamentesegnalate su entrambi i lati della carreggiata, parallelamente, sia a sinistra che a destra della strada, in modo che anche chi sorpassa o è sorpassato possa vederli.
  • insieme a tutti i cartelli che segnalano la presenza dell’autovelox ci sia sempre, obbligatoriamente, pena nullità della multa, anche quello del limite di velocità previsto, insieme.
  • che, dove c’è la postazione di controllo, sia ripetuto sia il cartello che indica la presenza dell’autoveloxsia il limite di velocità.
  • che tra il primo cartello che segnala l’autovelox e l’autovelox ci siano obbligatoriamentetra 300 e 400 metri (non quindi le distanza variabile minima indicata, per ciascun tipo di strada, dall’art. 79, comma 3, Reg. Esec. C.d.S. per la collocazione dei segnali di prescrizione), durante i quali il limite di velocità non possa cambiare.
  • che il segnale con il limite di velocità posto insieme a quello che segnala l’autovelox, non sia il primo ad indicare quella velocità.
  • tra il segnale e la postazione non devono essere presenti intersezioni o immissioni laterali di strade, altrimenti il segnale va ripetuto (mantenendo sempre le distanze del punto g).
  • i cartelli siano resi tutti uniformi, siano fatti rimuovere dai Prefetti tutti quelli non conformi e che i cartelli siano ingranditi almeno del 50%.
  • vi sia l’obbligo, attualmente non previsto, di indicare se si tratta di autovelox o di un controllo della velocità media, tipo tutor. I cartelli dovranno essere differenziati a seconda del tipo di rilevazione.
  • le regole dalle lettere b) a j) devono valere sia per i controlli da remoto, ossia le postazioni fisse, sia nel caso di controlli occasionali con la presenza di un organo di polizia stradale.

Infine, UNC osserva che il limite di 50 Km/h non dovrebbe valere all’inizio del territorio comunale anche se ci si trova in aperta campagna, ma solo dove cominciano ad esserci effettivamente le case e gli abitanti. E chiede, quindi, di prevedere il limite di velocità di 50 km/h non più collegandolo alla definizione giuridica di centro abitato, ma dove vi sono attraversamenti pedonali e raggruppamenti continui di edifici.