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AUMENTA LA PRODUZIONE DI RIFIUTI SPECIALI. PIÙ RICICLO E MENO DISCARICA

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La produzione nazionale di rifiuti speciali, pericolosi e non, sfiora i 140 milioni di tonnellate. I rifiuti gestiti aumentano del 4% e il riciclo segna più 7,7% delle quantità avviate a recupero. In calo lo smaltimento in discarica

Aumenta la produzione nazionale di rifiuti speciali. E si ricicla di più, con un aumento di oltre il 7% delle quantità di rifiuti speciali avviati a recupero di materia. La produzione e gestione dei rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, è al centro del Rapporto Rifiuti Speciali 2019 dell’Ispra, l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale, presentato oggi.

 

Aumenta ancora la produzione nazionale dei rifiuti speciali che nel 2017, dice il Rapporto, sfiora i 140 milioni di tonnellate (quasi il 3% in più rispetto al 2016). Cresce solo la produzione di rifiuti non pericolosi (+3,1%), mentre rimane stabile quella di rifiuti pericolosi (+0,6%, corrispondente a 60 mila tonnellate).

«I rifiuti complessivamente gestiti aumentano del 4% e l’Italia – evidenzia l’Ispra in una nota – si conferma leader nel riciclo segnando un +7,7%delle quantità avviate a recupero di materia ed una diminuzione dell’8,4% di quelle destinate allo smaltimento».

I dati: import-export e discariche

Nel 2017 i rifiuti importati (oltre 6 milioni di tonnellate) sono il doppio di quelli esportati (3 milioni di tonnellate). La quantità maggiore arriva dalla Germania, quasi 2 milioni di tonnellate (dei quali il 96% rifiuti metallici) seguiti da quelli provenienti dalla Svizzera, oltre 1 milione di tonnellate, dalla Francia, 824 mila tonnellate e dall’Austria, 733 mila tonnellate. I rifiuti di metallo importati sono destinati al riciclaggio, principalmente in acciaierie localizzate in Friuli Venezia Giulia e in Lombardia.

Il 68% dei rifiuti esportati (poco più di 2 milioni di tonnellate) appartengono alla categoria dei non pericolosi e il restante 32% (circa 1 milione di tonnellate) a quella dei pericolosi.

Il maggior contributo alla produzione complessiva di rifiuti, prosegue l’Ispra, arriva dal settore delle costruzioni e demolizioni, che con oltre 57 milioni di tonnellate, concorre al 41% del totale prodotto. Seguono le attività di trattamento dei rifiuti e di risanamento ambientale, che rappresentano il 25,7% del totale, e l’insieme delle attività manifatturiere al 21,5%.

Circa 20,2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali sono utilizzati, in luogo delle materie prime, all’interno del ciclo produttivo in oltre 1.300 impianti industriali che riciclano il 20% del totale dei rifiuti recuperati a livello nazionale. Infine i numeri sullo smaltimento. Vengono smaltiti in discarica 12 milioni di tonnellate di rifiuti (l’8,2% del totale gestito) di cui circa 10,9 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi e 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi.