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ASILI, L’OFFERTA PER LA PRIMA INFANZIA È AL DI SOTTO DELLE NECESSITÀ.

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I posti negli asili rivolti alla prima infanzia coprono infatti solo il 24,7% dei potenziali utenti, ovvero i bambini con meno di 3 anni

Elena Leoparco

Sono 13.145 gli asili nido presenti in Italia: un totale di 354.641 posti, il 51% dei quali pubblici. Il nostro Paese continua però a soffrire di gravi carenze rispetto al fabbisogno nazionale che, tra l’altro, risulta di gran lunga inferiore a rispetto al parametro del 33%fissato dall’Unione Europea. I posti nei servizi educativi rivolti alla prima infanzia coprono infatti solo il 24,7% dei potenziali utenti, ovvero i bambini con meno di 3 anni.

 

Asili: l’offerta

L’offerta educativa per la prima infanzia si compone per circa l’80% di nidi d’infanzia (gli asili nido tradizionali), a cui si aggiunge il 2% di posti nei nidi aziendali e il 10% nelle “sezioni primavera”, organizzate solitamente all’interno delle scuole d’infanzia, cui possono accedere i bambini dai 24 ai 36 mesi.

In Italia i bambini sotto i 3 anni che frequentano una struttura educativa sono il 28,6%, valore inferiore alla media dell’Unione Europea, pari al 34,2%.

Il dato comprende anche una piccola quota di bambini che frequentano le ludoteche, nonché gli iscritti alla scuola dell’infanzia come “anticipatari” (il 5,2% dei bimbi residenti tra 0 e 2 anni).

La percentuale di bambini sotto i 3 anni che frequentano un servizio educativo specifico non supera dunque il 23,4% della popolazione target.

La spesa

Nel 2017 la spesa corrente impegnata dai comuni per i servizi educativi ammonta a circa 1 miliardo e 461 milioni di euro, di cui il 19,6% rimborsata dalle famiglie sotto forma di compartecipazione degli utenti.

A livello territoriale persiste ancora un’elevata eterogeneità sia per quanto riguarda l’offerta, rappresentata dalla quota di Comuni che offrono i servizi (Nord-est 89,4%, Nord-ovest 59,1%, Centro 54,3%, Sud 47,2% e Isole 33,8%, con un valore medio nazionale del 58,3%), sia rispetto ai bambini residenti presi in carico dai Comuni: si passa dal 19,6% del Nord-est al 5,1% del Sud, a fronte di un valore medio nazionale che si attesta al 13,5%.

Il commento di UNC

“Inutili i bonus per le famiglie, se poi mancano i posti”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“E’ vero che in manovra sono stanziati 2,5 mld anche per la costruzione di nuovi asili, un primo passo importante, ma è evidente che, alla luce dei dati di oggi, non possono certo bastare per colmare il gap con gli altri Paesi dell’Unione Europea e per raggiungere il parametro del 33% fissato nel 2002 dall’Ue per il 2010”, conclude Dona.