Solo nel 2017, le Forze dell’Ordine hanno rilevato complessivamente 174.933 incidenti mortali, con 246.750 persone ferite e 3.378 vittime. E l’uso di alcol e droghe da parte degli adolescenti diventa sempre di più uno spettro per madri e padri. Il 39% dei genitori italiani con figli tra i 14 e i 19 anni ha evidenziato la paura che i propri figli possano essere coinvolti in un incidente stradale e il 31% che faccia uso di droghe e abuso di alcol.
Sono i risultati dell’indagine sulla percezione dei genitori sul pericolo di alcol e stupefacenti connessa alla guida realizzata dall’Istituto Piepoli e presentata nel corso del lancio della campagna “ Mano al volante, occhio alla vita ”, promossa dal Moige – Movimento Italiano Genitori con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le politiche antidroga.
Obiettivo della campagna è promuovere nelle scuole secondarie di secondo grado del territorio nazionale, la prevenzione contro ogni forma di incidentalità stradale causata dalla guida in stato di alterazione psicofisica per l’uso di alcol-droga correlati. Il progetto nel corso dell’anno scolastico 2018/2019 coinvolgerà istituti superiori e licei di 10 regioni diverse, oltre 8.000 ragazzi e 15.000 tra genitori e docenti. (In allegato l’elenco delle scuole partecipanti).
Secondo gli intervistati una cattiva dinamica di gruppo è la principale colpevole dell’uso di droghe e alcol tra i giovani. A pensarlo sono i genitori (47%), ma soprattutto i non genitori (59%), che danno un peso importante anche alla possibilità di trasgredire (39%) e divertirsi (45%), ritenute cause più marginali dai genitori (entrambe al 27%), che invece attribuiscono un peso superiore alla noia (28%).
Mal visti i negozi dedicati alla vendita di cannabis legale. Secondo 6 intervistati su 10, l’apertura potrebbe contribuire a incrementare la propensione dei giovani a fare utilizzo di sostanze stupefacenti.
Come prevenire l’uso di alcol e droghe prima di mettersi alla guida? Per i genitori, la risposta sta in prima battuta nel buon esempio da dare ai figli. Anche il controllo, però, ha un ruolo importante. Diversa l’opinione dei non genitori, che credono principalmente nel dialogo e nella responsabilizzazione dei più giovani. Il ruolo della scuola è vissuto come importante da 9 cittadini su 10, ma la metà dei genitori di figli di età compresa tra 14 e 19 anni dichiara di non essere a conoscenza di campagne di sensibilizzazione al tema nelle scuole.
Sul fronte della prevenzione “occorrono ascolto e fiducia, a scuola e in famiglia. Gli italiani credono nei figli e fanno sui giovani profezie positive, ma hanno paura delle cattive compagnie e del fattore-noia”, commenta Livio Gigliuto, Direttore Centro Sud di Istituto Piepoli. Antonio Affinita, Direttore generale del Moige, chiede “un’alleanza di tutti coloro che hanno una responsabilità educativa verso i nostri figli: le scuole, le istituzioni, le famiglie, ma anche il mondo della televisione, della musica, dei social. La disinformazione rappresentata sia dei cattivi maestri sia dalla presenza dei cannabis shop e dall’uso del termine “light” associato alla cannabis, è una vergogna! E per questo chiediamo al Governo di intervenire”.