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5 SU 100 I RISPARMIATORI FAI DA TE IN ITALIA

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Sono cinque su cento i risparmiatori fai da te in Italia, accumunati da una buona conoscenza della finanza e fiducia nella propria preparazione. I dati vengono da una ricerca fatta dall’Istituto Demia per conto di Assogestioni sul mondo dei risparmiatori fai da te, presentata oggi al Salone del Risparmio.

 

“Il 5,1% degli italiani tra i 35 e i 74 anni sceglie il “fai da te” per gestire i propri risparmi: a comporre questo segmento – spiega una nota – sono i risparmiatori che non si avvalgono di alcun referente per la gestione del proprio patrimonio finanziario e sono quindi del tutto autonomi nella selezione dei prodotti, nonché nel decidere il timing di acquisto, vendita o switch. Si tratta di 1,62 milioni di persone (su un totale di 32 milioni) che dedicano molto tempo a questa attività e che dichiarano di avere una buona conoscenza della materia economico-finanziaria, una grande fiducia nella propria preparazione e competenza, una buona capacità di controllo delle emozioni che consente loro di affrontare anche prodotti ad alto profilo di rischio”.

L’indagine si è svolta su un campione rappresentativo di 1.050 risparmiatori in possesso di un patrimonio mobiliare investito o investibile di almeno 30.000 euro e su un campione di consulenti bancari e finanziari operanti in Italia. Nell’indagine sono state raccolte anche le risposte degli ex fai da te (rappresentativi di 1,91 milioni di persone), risparmiatori che, nella quasi totalità, hanno scelto nuovamente la consulenza in seguito a minusvalenze importanti, e coloro che non lo sono mai stati, ovvero persone che affidano da sempre la gestione del patrimonio ad uno o più consulenti.

La figura del risparmiatore fai da te si articola diversamente a seconda delle generazioni. A cambiare con l’età anagrafica sono infatti l’atteggiamento verso il risparmio e gli investimenti, il livello di cultura finanziaria, la dimensione del patrimonio, l’accesso e la dimestichezza con la tecnologia, le risorse di tempo da dedicare e le esperienze passate. “Il 53% dei “fai da te” dichiara che il piacere di seguire personalmente i propri investimenti, unitamente alla propria dimestichezza tecnologicaverso App o internet banking (36%) e alle personali conoscenze in materia (33%), sono tra le principali motivazioni che li spinge a gestire da solo i propri risparmi”, prosegue la ricerca.

Le motivazioni si capovolgono per chi si rivolge a un consulente: per il 42% sono le insufficienti conoscenze in materia unite alla percezione della complessità dei mercati che richiedono conoscenza e costanza (34%) i motivi principali per affidare a un consulente per i propri risparmi.

Ancora: fra gli ex risparmiatori fai da te il 49% dichiara che i mercati sono sempre più complessi e che è necessario avere a fianco un esperto, il 32% sostiene di non essere in grado di calcolare in modo adeguato i rischi e il 24% riconosce alla consulenza un valore aggiunto anche a fronte di un costo da sostenere.