Il mercato italiano del pet food è in crescita. Durante l’emergenza Covid-19 i consumatori prima hanno fatto scorta, poi hanno comprato online e nei negozi di vicinato
Il pet food è un mercato in crescita. E durante l’emergenza Covid-19, nella fase più acuta, anche per gli alimenti destinati a cani e gatti di casa c’è stata prima la fase delle scorte (si è corsi a comprare di più nel timore di non trovare cibo) poi gli acquisti si sono spostati nei negozi di quartiere. E nell’e-commerce. A marzo le vendite online di pet food nei canali Gdo e Amazon segnano un aumento del 220%.
Pet food, mercato da oltre 2 miliardi di euro
Il mercato italiano del pet food cresce del 2,8% e alimenta un giro d’affari di oltre 2 miliardi di euro.
Alla base c’è un numero evidente: un animale da compagnia per ogni cittadino. Si stima infatti che nel 2019 ci siano oltre 60 milioni di animali di affezione in Italia, in rapporto di 1 a 1 fra pet (cani e gatti, pesci, uccellini, piccoli mammiferi, tartarughe e conigli, rettili) e popolazione residente. Sono le cifre che emergono dalla XIII° edizione del Rapporto Assalco – Zoomark, realizzato da Assalco, l’Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia.
Pet food per cani e gatti, i consumatori cercano la qualità
Il mercato dell’alimentazione destinata a cani e gatti continua a crescere più del largo consumo confezionato. I principali canali (Grocery, Petshop Tradizionali e Catene Petshop) hanno sviluppato un giro d’affari di 2.078 milioni di euro per un totale di 556.424 tonnellate vendute.
C’è un aumento di fatturato del 2,8% e il pet food si conferma un mercato in crescita. Aumenta con un tasso di sviluppo superiore a quello del largo consumo confezionato, che si ferma a più 1,7% nel 2019.
Per i loro amici a quattro zampe i consumatori scelgono prodotti di qualità e benessere, oppure alimenti adatti a particolari diete.
«L’orientamento dell’acquirente alla composizione del carrello per il proprio pet è stato quello di scegliere prodotti premium, di alta qualità e formati più piccoli, alimenti dietetici a supporto di patologie specifiche nel canale specializzato e prodotti che cavalcano i trend emergenti.»
Il valore totale di questo mercato è ripartito poi fra gli alimenti per gatto, che rappresentano il 52,6% del valore totale del mercato (Grocery + Petshop Tradizionale + Catene), sviluppando 1.093 milioni di euro (+3,1% verso il 2018) e gli alimenti per il cane, che hanno il 47,4% della fetta di mercato, pari a quasi 986 milioni di euro.
Al valore totale del mercato va poi aggiunta la stima di quello sviluppato dalle superfici specializzate in pet fodd dei supermercati e dalle vendite online di Gdo e Amazon, canali rilevati a partire dal 2019: 20,7 milioni di euro generati dal canale Petshop GDO e 13,1 milioni di euro dai Generalisti On Line.
Pet food ed emergenza Covid, il comportamento dei consumatori
I canali di distribuzione e i negozi specializzati in pet food sono rimasti aperti durante l’emergenza Covid-19. E il comportamento seguito dai consumatori è stato più o meno lo stesso di quello fatto per riempire il carrello della spesa “umano”. Prima c’è stata una fase di accaparramento e si sono fatte scorte. Poi ci si è rivolti ai negozi di vicinato. Ed è aumentato l’online.
«Nonostante l’ampia disponibilità di prodotto, anche gli alimenti per cani e gatti, al pari dei prodotti di primaria necessità del Largo Consumo Confezionato per uso umano, hanno registrato per l’effetto scorta un incremento delle vendite nelle prime settimane di marzo 2020 sia in GDO che nelle Catene Petshop», dice il rapporto Assalco-Zoomark.
Dalla settimana del 22 marzo le limitazioni al movimento hanno spostato gli acquisti verso i formati distributivi di prossimità e i negozi di vicinato. Sono aumentate anche le vendite online di pet food. A marzo c’è stata una crescita del 220% rispetto al 2019 delle vendite degli operatori generalisti (gruppi della GDO e Amazon).
Pet food, come sarà il 2020?
Nel 2019 è dunque proseguito l’andamento positivo del mercato, orientato al benessere del proprio amico peloso a quattro zampe.
«Per l’andamento del mercato 2020, a causa dell’emergenza Covid-19, è difficile fare un pronostico – dice Gianmarco Ferrari, presidente di Assalco – Le evidenze in nostro possesso mostrano, nella settimana del lockdown nazionale, una fase di accaparramento per scorta del pet food, al pari di quanto realizzato per i beni di prima necessità del Largo Consumo Confezionato per uso umano. Un’ulteriore evidenza che abbiamo registrato è relativa ai canali di vendita. Successivamente al lockdown sull’intero territorio nazionale, i proprietari si sono orientati agli acquisti in negozi di prossimità, confermando ancora una volta la similitudine tra i prodotti destinati agli animali da compagnia e quelli per il consumo umano».