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MUTUI E COVID-19, COSA PUÒ O NON PUÒ FARE CHI LO HA CHIESTO

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Con le restrizioni imposte per contenere l’epidemia, come si coniuga mutuo e Covid-19? Gli appartamenti si possono visitare? I periti hanno modo di svolgere il proprio lavoro? I notai rogitano?

Elena Leoparco

L’epidemia di Covid-19 sta cambiando i programmi di vita di molti, compresi quelli di chi aveva intenzione di comprare casa e aveva già avviato le pratiche per un mutuo o di chi sta pensando di richiederlo in questo periodo o non appena le cosa si saranno calmate.

Per ciascuno di loro, il Covid-19 potrebbe avere delle conseguenze.

Il decreto Cura Italia ha già introdotto nuove risorse e garanzie che permettono di sospendere il pagamento delle rate fino a un massimo di 18 mesi.

 

Ma, con le restrizioni imposte per contenere l’epidemia, cosa può (e non può) fare chi un mutuo non ce l’ha, ma vorrebbe averlo?

La risposta prova a darla Paolo Fiore esperto di Facile.it e Mutui.it

Non è possibile visitare gli appartamenti

Come sappiamo le procedure di sicurezza introdotte con il Decreto #Iorestoacasa vietano gli assembramenti e gli spostamenti non necessari, quindi non è possibile vedere le case “dal vivo”.

Continua invece il lavoro dei periti per la valutazione dell’immobile, ma dipende anche dal luogo in cui operano. Tra le contromisure adottate per evitare un accumulo eccessivo di pratiche, c’è quella delle perizie a distanza, tramite foto e video.

Banche operative ma solo per le urgenze

L’Abi, l’associazione delle banche italiane, ha invitato gli utenti a utilizzare i canali online e gli Atm. Per limitare il rischio di contagio, le filiali hanno ridotto la propria operatività, ma gli istituti sono ritenuti un servizio essenziale. E, anche con il decreto del 22 marzo, hanno la possibilità di rimanere aperte. L’Abi ha infatti respinto l’invito dei sindacati del settore a chiudere per 15 giorni. Vale quindi quanto annunciato il 18 marzo: oltre ad adottare accorgimenti che tutelino i lavoratori, “le banche si impegnano a limitare l’accesso alle filiali da parte di clientela ai soli casi delle operazioni urgenti non realizzabili attraverso i canali remoti e gli sportelli automatici”.

Anche in caso di mutui, quindi, l’operatività è garantita solo nei casi di particolare urgenza. Nei casi in cui non ci siano scadenze imminenti, diversi istituti si stanno attrezzando per mantenere un contatto con i mutuatari (attuali o potenziali). Viste le restrizioni in filiale, si sta facendo spazio la possibilità di fornire consulenze telefoniche.

Accendere un mutuo

Per accendere un mutuo sarà sempre necessario un incontro faccia a faccia e la firma su documenti cartacei, ma intanto, passando attraverso le consulenze a distanza, ci si può portare avanti, ricevendo informazioni e iniziando a raccogliere la documentazione necessaria. Uffici e amministrazioni, se dotati di piattaforme digitali, continuano a lavorare. Oltre a spulciare i cassetti di casa, quindi, resta possibile richiedere online alcuni documenti, dalle buste paga all’estratto di famiglia. Non è quindi un momento comodo per sottoscrivere un mutuo, ma lo è per preparare quanto servirà, senza passare da un ulteriore colloqui preliminare con la banca.

Le banche con un’ampia rete fisica non permettono di completare a distanza l’intero processo, ma ci sono strutture ibride. E poi le banche online che, in alcuni casi, sono emanazione dei grandi gruppi. In questi casi, le possibilità di procedere sono maggiori. Il cliente potrebbe comunque avere una dotazione minima, come uno scanner e una stampante per firmare i documenti e inviarli. Ma i blocchi sono minori e il mutuo potrebbe procedere anche senza (è il caso di dirlo!) una stretta di mano.

Storicamente, specie per operazioni importanti come un mutuo, i clienti preferiscono le filiali.

Il rogito

E arriviamo alla stipula del contratto, passaggio che richiede la presenza fisica. Il notaio è un pubblico ufficiale e dovrà quindi continuare a operare. Anche in questo caso, però, il quadro generale potrebbe rappresentare un vincolo anche senza l’obbligo di sospendere l’attività. L’esempio più ovvio è quello della quarantena. Se un notaio è in isolamento, deve rimanerci. Potrebbe poi esserci un ulteriore problema. La firma del contratto richiede spesso la compresenza di venditore, compratore e banca. Ferme restando urgenza e necessità (cioè i principi che devono orientare ogni movimento),

la stipula potrebbe saltare perché non tutti gli interessati sono disponibili a un incontro.

Mutui e Covid-19, cosa cambia per quelli sottoscritti prima dell’epidemia 

«Il cliente che ha già avviato una pratica di mutuo potrà continuare a portarla avanti, mettendo in conto però un possibile allungamento delle tempistiche che lo separano dal momento dell’erogazione del finanziamento da parte della banca», spiega Ivano Cresto, responsabile mutui di Facile.it.

«Tutti gli operatori coinvolti nel rogito e nell’erogazione del finanziamento continuano a lavorare, seppur magari con una rimodulazione degli orari di lavoro, pertanto non dovrebbero esserci problemi nel portare a termine l’iter, se non, appunto, un possibile allungamento dei tempi dato anche dalla necessità di dover mettere in dialogo diverse figure professionali in una situazione complessa come quella attuale».