Una legge contro l’obsolescenza programmata. E la previsione di rendere obbligatoria la fornitura dei prodotti di ricambio, non solo per gli smartphone ma per tutti i prodotti tecnologici e gli elettrodomestici, per dieci anni dopo che il prodotto è andato fuori produzione. Queste le richieste dell’Unione Nazionale Consumatori davanti al provvedimento dell’Antitrust, che ieri ha sanzionato Samsung e Apple con due multe da 5 e 10 milioni di euro per pratiche commerciali scorrette per gli aggiornamenti dei software degli smartphone.
“Bene ottima notizia, ma non basta. Serve una legge come quella francese – ha detto Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Il Parlamento italiano deve fare la sua parte, intervenendo con una legge contro l’obsolescenza programmata. Non si tratta solo degli smartphone o del problema degli aggiornamenti dei software, ad esempio per i computer. Il fenomeno è ormai vastissimo e riguarda anche i beni fatti apposta per rompersi appena esaurita la durata della garanzia o l’irreperibilità dei pezzi di ricambio, che spesso rendono irrecuperabile un prodotto ancora in buone condizioni, dalle lavatrici alle stampanti – prosegue Dona – Va resa obbligatoria la fornitura di pezzi di ricambio per 10 anni dopo che il prodotto è uscito dalla produzione”.