di Gabriella Lax
E’ detraibile sul 730 il supplemento notturno per le medicine. Da settembre 2017, con l’aggiornamento delle previgenti tariffe datate 1993, il costo del diritto addizionale era quasi raddoppiato, passando da 3,87 euro a 7,50.
Medicine, detraibile il supplemento per le farmacie notturne
Un costo che, come per le medicine, rientra tra le spese sanitarie che, al di là della franchigia di 129 euro, può essere detratto dall’Irpef nella misura del 19%. Ricordiamo che i diritti addizionali sono dovuti solo se la farmacia opera a “battenti chiusi” o “a chiamata”; sono assolutamente esclusi durante l’orario di apertura, oggi liberamente scelto dal titolare, il quale può decidere di tenere aperto H24.
Il supplemento notturno medicinali nelle cosiddette farmacie rurali è più elevato e ammonta a 10 euro. La prassi e le varie norme regionali stabiliscono che il cittadino non paghi maggiorazioni quando l’acquisto avviene a battenti chiusi, ma in base a ricetta del servizio sanitario nazionale, rilasciata dalla guardia medica o dal pronto soccorso, oppure dal medico che vi abbia annotato il carattere di urgenza.
Quando dunque un cliente può sottrarre il diritto addizionale?
Non ci sono norme precise ma la risposta si ricava dai principi. In generale nel costo sono previsti anche gli oneri accessori di diretta imputazione, pertanto quando il documento di spesa ne contiene l’addebito andranno conteggiati nell’importo detraibile. L’imposta di bollo sulle ricevute sanitarie è detraibile come un costo accessorio della prestazione professionale. Principio scritto nella risoluzione 444/E del 18 novembre 2008 che può essere esteso ad altre voci, come le spese per pagamenti a mezzo bollettini, Mav e Rav, le spese di spedizione per acquisto di medicinali online presso i siti autorizzati. Si ricorda che, il “diritto addizionale” non figura come il corrispettivo di un servizio, ma un onere accessorio sugli acquisti fatti in farmacia a battenti chiusi; dunque è detraibile se lo sono i prodotti acquistati.