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LO SMOG UCCIDE. IN ITALIA ANCOR DI PIÙ. INQUINAMENTO ATMOSFERICO DA ALLARME ROSSO

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Lo smog uccide e la cattiva qualità dell’aria continua a danneggiare la salute dei cittadini. In Europa si contano 374 mila decessi prematuri. L’inquinamento atmosferico è da allarme rosso in Italia

Lo smog uccide. Quasi tutti gli europei che vivono nei centri urbani sono esposti ad alti livelli di inquinamento atmosferico. La cattiva qualità dell’aria continua a danneggiare la salute dei cittadini, in particolare per la presenza di biossido di azoto, ozono e particolato fine PM 2,5. Complessivamente nell’Ue a 28 lo smog è responsabile di 374 mila morti premature. Così l’Agenzia europea per l’ambiente nell’ultimo rapporto sulla qualità dell’aria in Europa. E l’Italia è prima per morti da biossido di azoto.

 

L’Italia è fra i paesi europei dove i livelli di particolato fine sono particolarmente alti, insieme a paesi quali Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Polonia, Romania e Slovacchia. Secondo i rilevamenti del 2016 ha il valore più alto in Europa di decessi prematuri per biossido di azoto (NO2, 14.600), ozono (O3, 3000) e il secondo per il particolato fine PM2,5 (58.600).

Legambiente: serve una strategia antismog

«In Italia – dice il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani di fronte a questo quadro – l’emergenza smog è sempre più cronica e a pagarne lo scotto, oltre all’ambiente, sono sempre di più i cittadini in termini di salute, di qualità di vita e di soldi. I dati diffusi oggi dall’Agenzia europea per l’ambiente (Aea), con l’Italia al primo posto in Ue per morti premature da biossido azoto e nel gruppo di quelli che sforano sistematicamente i limiti di legge per i principali inquinanti atmosferici, dimostrano ancora volta come il nostro Paese sia in ritardo nel fronteggiare il problema dell’inquinamento atmosferico e che deve fare molto di più in termini di misure e interventi strutturali per fronteggiare questa emergenza, a partire da una efficace ed integrata strategia antismog».

Serve dunque, prosegue Legambiente, un piano nazionale contro l’inquinamento, la riduzione del traffico motorizzato privato e un investimento sulla mobilità sostenibile, la riduzione delle emissioni agricole e industriali.

«Occorre ripensare le città per le persone, non per le auto dando ai cittadini una valida alternativa al trasporto privato», dice Ciafani.

Per quanto riguarda le polveri sottili, Legambiente ricorda che a oggi sono già 20 le città capoluogo fuorilegge per il superamento del limite annuale previsto per le polveri sottili (35 giorni con una media giornaliera di Pm10 maggiore a 50 microgrammi a metro cubo). Tra le città soffocate dallo smog al primo posto Milano con 56 giorni, seguita da Torino a 55 giorni e Pavia a 54.