Meno burocrazia per i cittadini europei che lavorano in un paese dell’Unione diverso dal proprio. Dal 16 febbraio vengono applicate le nuove norme europee che ridurranno costi e formalità burocratiche per i cittadini che vivono al di fuori del loro paese d’origine. Non servirà più il timbro di autenticazione per certificati di nascita o matrimonio, e ci saranno moduli standard multilingue quali aiuto alla traduzione degli stessi documenti. Lo ha annunciato oggi Bruxelles, ricordando che a oggi i cittadini che si spostano o vivono in un altro Stato europeo sono circa 17 milioni e devono chiedere l’apposizione di un timbro per dimostrare l’autenticità dei propri documenti pubblici.
A norma del nuovo regolamento – spiega Bruxelles in una nota – “quando si presenteranno documenti pubblici rilasciati in uno Stato membro dell’UE alle autorità di un altro Stato membro, non sarà più necessario alcun timbro di autenticazione e, di conseguenza, verranno meno anche le relative procedure burocratiche. In base alle nuove norme, inoltre, i cittadini non saranno più tenuti a fornire in molti casi una traduzione giurata/ufficiale del loro documento pubblico”.
Le nuove norme elimineranno una serie di procedure burocratiche. I documenti pubblici come certificati di nascita, matrimonio, divorzio, casellario giudiziale, nazionalità, residenza, filiazione, adozione e altri, rilasciati in un paese dell’UE dovranno essere accettati come autentici dalle autorità di un altro Stato membro senza che sia necessario apporvi alcun timbro di autenticazione. Il regolamento elimina l’obbligo per i cittadini di fornire in tutti i casi una copia autenticata e una traduzione asseverata dei documenti pubblici che li riguardano. Si potrà richiedere un modulo standard multilingue, disponibile in tutte le lingue dell’UE, da presentare come ausilio alla traduzione allegato al documento pubblico per evitare l’obbligo di traduzione.
Nel regolamento ci saranno le misure e garanzie per prevenire le frodi. In caso di dubbi sull’autenticità di un documento pubblico, ci sarà una piattaforma informatica già operativa per la sua verifica. Il regolamento, precisa Bruxelles, riguarda solo l’autenticità dei documenti pubblici, mentre per il riconoscimento del contenuto e degli effetti dei documenti pubblici rilasciati in un altro paese dell’Unione gli Stati continueranno ad applicare le norme nazionali.
Sostiene Věra Jourová, Commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere:”È una splendida notizia per i cittadini che vivono o vogliono vivere in un altro paese dell’UE. Da domani i cittadini tenuti a presentare un documento pubblico per sposarsi o cominciare a lavorare nel paese in cui vivono non dovranno più affrontare un iter burocratico lungo e dispendioso e ciò renderà la vita quotidiana di chi risiede e lavora in un altro paese dell’Unione europea più facile e meno costosa.”