Le vendite al dettaglio registrano una crescita senza precedenti per il commercio elettronico: più 54,6% su base annua, dice l’Istat. Aumentano le vendite nei discount alimentari. A ottobre 2020 vendite al dettaglio a più 2,9% nel confronto annuale. Per i Consumatori non sono buoni dati
Più 54,6% per il commercio elettronico. Le vendite al dettaglio di ottobre 2020 confermano la crescita dell’e-commerce, il canale di vendita che più aumenta nel confronto annuale col 2019. È «una crescita mai registrata precedentemente», commenta l’Istat.
Va sottolineato anche il forte aumento di vendite nei discount alimentari: più 12,9% su base annuale.
Vendite al dettaglio ottobre 2020
Sono le due grandi tendenze che emergono dal report sulle vendite al dettaglio di ottobre 2020 diffuso oggi dall’Istat.
A ottobre si stima dunque, per le vendite al dettaglio, un aumento rispetto a settembre dello 0,6% in valore e dello 0,2% in volume.
Nel confronto annuale le vendite aumentano del 2,9% in valore e del 2,5% in volume. In crescita sono sia le vendite dei beni alimentari (+5,2% in valore e +3,7% in volume) sia quelle dei beni non alimentari (+1,2% in valore e +1,5% in volume).
Vendite al dettaglio, i non alimentari
L’andamento delle vendite per i beni non alimentari, su base annuale, segnala che aumentano le vendite di beni legati alla dimensione “casa”: informatica, telecomunicazioni, telefonia, elettrodomestici, tv. La flessione più forte riguarda calzature e articoli da viaggio, libri giornali e riviste, abbigliamento.
Su base annuale dunque le vendite seguono andamenti molto diversificati. Gli aumenti maggiori, dice l’Istat, riguardano dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia (+26,0%) ed elettrodomestici, radio, tv e registratori (+18,6%). Le flessioni più marcate si evidenziano, invece, per calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-9,2%) e cartoleria, libri, giornali e riviste (-7,6%).
Canali di vendita: boom del commercio elettronico
Particolare anche l’andamento delle vendite per canali distributivi. Emerge il boom del commercio elettronico, la crisi dei piccoli negozi, l’aumento di vendite nei discount alimentari.
Rispetto a ottobre 2019, infatti, il valore delle vendite al dettaglio aumenta per la grande distribuzione (+5,2%) e diminuisce per le imprese operanti su piccole superfici (-2,1%). Le vendite al di fuori dei negozi calano del 9,2% mentre il commercio elettronico è in forte aumento (+54,6%).
«Le vendite complessive risultano maggiori del 2,9% rispetto a dodici mesi prima e di livello pari a quello registrato a febbraio, alla vigilia dell’esplosione della prima crisi sanitaria – commenta l’Istat – Tra le forme distributive continuano a registrarsi cali per le imprese operanti su piccole superfici e le vendite al di fuori dei negozi, mentre la grande distribuzione vede un’accelerazione delle vendite per la componente degli esercizi non specializzati. Per quest’ultimo settore si evidenzia, in particolare, il risultato positivo dei discount (+12,9%), che non registravano un incremento così elevato da dicembre del 2010. Anche questo mese è il commercio elettronico a primeggiare tra le forme di vendita, segnando una crescita mai registrata precedentemente».
Codacons: i consumatori comprano sul web
I dati sulle vendite al dettaglio di ottobre confermano in pieno i cambiamenti nelle abitudini di acquisto delle famiglie, commenta a stretto giro il Codacons. Anche a novembre si confermerà lo spostamento delle vendite sul web, dice l’associazione, per effetto dei lockdown locali e del Black Friday.
«L’andamento delle vendite di ottobre conferma in modo definitivo i profondi cambiamenti prodotti dal Covid sui comportamenti d’acquisto e sulle scelte economiche degli italiani – dice il presidente Carlo Rienzi – Sempre più consumatori comprano sul web, al punto che solo grazie all’e-commerce, che ad ottobre cresce del +54,6%, i dati sulle vendite risultano positivi. I cittadini si stanno sempre più allontanando dai negozi tradizionali, al punto che i piccoli esercizi hanno subito un tracollo delle vendite che raggiunge il -14,6% per quelli non alimentari, e sono sempre più attenti al fattore prezzo, rivolgendosi sempre più ai discount (+12,9%)».
UNC: cambio di abitudini
Di “dati scoraggianti” parla l’Unione Nazionale Consumatori. Per l’associazione è una ripresa “solo apparente” specialmente per le vendite dei prodotti non alimentari.
«Niente di buono, insomma, in prospettiva, se si considera che poi è arrivato il Dpcm del 3 novembre che ha richiuso molte attività, a cominciare dai negozi dei centri commerciali costretti ad abbassare le serrande nei weekend – commenta Massimiliano Dona, presidente UNC – Unico dato positivo è quello dell’e-commerce, che dimostra però, a differenza di quanto sostengono le associazioni dei commercianti, che non ha successo solo per la chiusura degli altri negozi visto che è precedente al lockdown di novembre, ma dipende da un cambio di abitudine degli italiani al quale anche i negozi di vicinato dovrebbero al più presto adeguarsi, se vogliono restare al passo con i tempi».