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VENDITE AL DETTAGLIO, AD AGOSTO PIÙ 1,9%. CONSUMATORI: SI RISCHIA LO STOP

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Istat: ad agosto 2021 le vendite al dettaglio aumento dello 0,4% su base mensile mentre su base annuale crescono dell’1,9%. Per i Consumatori sono dati buoni ma altalenanti sui quali rischia di abbattersi la “stangata d’autunno”

Sabrina Bergamini

Ad agosto 2021 le vendite al dettaglio aumentano dello 0,4% su base mensile mentre su base annuale crescono dell’1,9%.

Nel confronto con luglio, aumentano le vendite dei beni non alimentari mentre gli alimentari sono stazionari. Su base tendenziale, invece, ad agosto le vendite al dettaglio aumentano dell’1,9% in valore e dell’1% in volume. L’andamento dei beni non alimentari è positivo (+3,2% in valore e +2,0% in volume) mentre gli alimentari crescono in valore (+0,5%) ma diminuiscono leggermente in volume (-0,3%).

Nei dati diffusi oggi dall’Istat, l’istituto evidenzia che «le vendite al dettaglio crescono sia rispetto al mese precedente (al netto della stagionalità) sia rispetto ad agosto 2020. In entrambi i confronti è la componente dei beni non alimentari a determinare l’incremento complessivo. A livello tendenziale il comparto non alimentare è in crescita sia nelle imprese operanti su piccole superfici sia nella grande distribuzione».

Vendite al dettaglio, su elettrodomestici e tv

Le vendite al dettaglio dei beni non alimentari sono quasi tutte positive. Gli italiani tornano a comprare elettrodomestici e tv, gioielli, libri, prodotti di profumeria, dotazioni per l’informatica e le telecomunicazioni.

Sono invece ferme su base annuale le vendite di abbigliamento; vanno giù utensili, ferramenta e mobili (rispettivamente, meno 2,2% e meno 0,2%).

Gli aumenti maggiori riguardano elettrodomestici, radio, tv e registratori (+20,5%) e altri prodotti (+8,2%). Cartoleria, libri giornali e riviste segnano un aumento di vendite del 5,9% rispetto ad agosto 2020.

Sempre nel confronto annuale, dice l’Istat, il valore delle vendite al dettaglio cresce in tutti i canali distributivi: la grande distribuzione (+1,2%), le imprese operanti su piccole superfici (+1,2%), le vendite al di fuori dei negozi (+2,3%) e il commercio elettronico (+20,7%).

UNC: dati altalenanti

Cosa dicono questi dati alle associazioni dei consumatori? Secondo l’Unione Nazionale Consumatori sono piuttosto altalenanti, anche se buoni, ma segnalano un rialzo considerato insufficiente.

Dice il presidente dell’associazione Massimiliano Dona: «Dati altalenanti, anche se positivi. Salgono a giugno, scendono a luglio, risalgono ad agosto. Insomma, su base congiunturale è un continuo sali e scendi. Serve, invece, una ripresa costante, come per altri indicatori economici, se si vuole dare vero ossigeno al commercio. Invece le vendite arrancano, segno della difficoltà delle famiglie di mettere mano al portafoglio».

Codacons: si rischia lo stop

«Ad agosto le vendite registrano una performance soddisfacente con una crescita sia su base mensile che su base annua – commenta il presidente Carlo Rienzi – I numeri dell’Istat, tuttavia, dovranno fare i conti con il forte rialzo dei prezzi al dettaglio registrato a settembre, con gli aumenti delle bollette di luce e gas scattati ad ottobre e con la corsa senza freni dei carburanti, elementi che stanno determinando maggiori sborsi in capo alle famiglie e una vera e propria “stangata d’autunno” da circa 1.480 euro a nucleo. Il rischio concreto è che le vendite, dopo i buoni risultati dell’ultimo periodo, andranno incontro ad un brusco stop a causa delle maggiori spese che dovranno affrontare le famiglie e dei rincari che si stanno verificando in tutti i settori e che comporteranno una sensibile erosione del potere d’acquisto dei cittadini».