Vacanze e Covid-19, binomio impossibile. Il 70% degli italiani prevede di non poter andare in vacanza questa estate: per i rischi di contagio, perché gli spostamenti saranno ancora ridotti, perché mancheranno i soldi
L’incertezza regna sovrana per l’estate che (non) sarà. A lockdown ancora in corso non è facile pensare ai mesi estivi. Vacanze e Covid-19 è un abbinamento che proprio non suona bene, perché “là fuori” c’è una pandemia in corso, perché l’impatto sulle finanze familiari è per molti già devastante, perché la scuola è una grande incognita e gli spostamenti sono ancora bloccati – e saranno a lungo limitati.
Anche pensare a prendere il sole in spiaggia, in qualche spiaggia di un agognato mare vicino, sembra un’impresa ostica, fra immagini di improbabili strutture in plexiglass e sicuro distanziamento fra gli ombrelloni. E la frequenza delle spiagge libere? Un grande punto interrogativo, finora.
Vacanze e Covid-19, estate a casa per il 70% degli italiani
Così chi pensa all’estate ritiene che quasi sicuramente rimarrà a casa o nei dintorni. L’estate a casa è la previsione di sette italiani su dieci. Secondo un sondaggio fatto in Italia da BVA Doxa sull’impatto del Covid-19 sulla popolazione italiana, con l’incertezza che riguarda la fase 2 dell’emergenza, questa estate il 70% degli italiani prevede di non poter andare in vacanza.
I motivi sono prevedibili: perché il rischio di contagio sarà ancora alto, perché gli spostamenti saranno ancora limitati, perché mancheranno i soldi per la vacanza.
Fra questo 70%, spiega infatti il sondaggio Doxa, «il 32% afferma che rinuncerà alle vacanze estive perché crede che il rischio di contagio sarà ancora alto, mentre per il 25% non sarà possibile andare in vacanza per via delle limitazioni agli spostamenti. Il 13%, infine, ammette che non potrà permettersi le vacanze a causa dei problemi economici derivanti dall’emergenza».
Il 30% invece (percentuale non proprio bassa) prevede che riuscirà ad andare in vacanza, verso destinazioni magari più vicine. Solo il 12% pensa che potrà andare in ferie come sempre.
Il 53% ha già annullato weekend e viaggi
Nel frattempo i piani per viaggi, gite e vacanze sono ovviamente saltati. A monte quelli di marzo, aprile e maggio, si contano annullamenti anche per giugno.
La ricerca di BVA Doxa, condotta su un campione rappresentativo di 1000 italiani nel periodo 3-7 aprile 2020, ha dedicato un focus al turismo ed è la terza di un osservatorio settimanale che sta indagando l’impatto del coronavirus sugli italiani.
Il 53% degli italiani, rileva il sondaggio, ha già annullato viaggi o gite fuori porta organizzati prima dell’emergenza Covid-19, mentre si ferma al 25% la quota di chi non ha ancora deciso se cancellare le vacanze già programmate per i prossimi mesi.
I viaggi annullati erano in gran parte previsti per marzo (25%) e aprile (29%) ma sono saltati anche quelli di maggio e giugno (rispettivamente 17% e 14%). Erano viaggi e weekend che in grande maggioranza riguardavano l’Italia, mentre erano mete estere circa un terzo dei viaggi cancellati, prevalentemente in Europa.
Solo un quarto degli italiani, il 25%, ha organizzato viaggi o weekend per i prossimi mesi e non si è ancora deciso se mantenere la prenotazione o se rinunciare alla vacanza. Di questi il 15% riguarda vacanze estive e comprende una serie di viaggi organizzati per la seconda metà di giugno, a luglio e ad agosto. Chi non ha ancora deciso sul da farsi rispetto alla propria vacanza già organizzata, in due casi su tre dice di voler riprogrammare il viaggio in futuro, mentre la restante parte ha intenzione di cancellarlo del tutto.