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TELEMARKETING, GARANTE PRIVACY SANZIONA IREN PER 3 MILIONI DI EURO

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Secondo le rilevazioni del Garante, Iren Mercato S.p.A. non ha verificato che tutti i passaggi dei dati appartenenti ai destinatari delle promozioni fossero coperti da consenso: “Il consenso va acquisito per ciascun passaggio dei dati tra più titolari”

Francesca Marras

Il Garante Privacy ha comminato una sanzione di circa 3 milioni di euro ad Iren Mercato S.p.A. per non aver verificato che tutti i passaggi dei dati appartenenti ai destinatari delle promozioni fossero coperti da consenso.

“Il consenso, inizialmente rilasciato da un cliente ad una società anche per attività promozionali di terzi – spiega il Garante – non può estendere la sua efficacia anche a successive cessioni ad ulteriori titolari. Tali cessioni, infatti, non sarebbero supportate dal necessario consenso, specifico ed informato dell’interessato”.

Iren, le rilevazioni del Garante

A seguito di diversi reclami e segnalazioni il Garante ha accertato, infatti, che la società aveva trattato, per attività di telemarketing, dati personali non raccolti direttamente, ma acquisiti da altre fonti.

In particolare, Iren aveva ottenuto liste di anagrafiche da una S.r.l., che a sua volta le aveva acquisite, in veste di autonomo titolare del trattamento, da altre due aziende. Queste ultime società avevano ottenuto, dai potenziali clienti, il consenso per il telemarketing effettuato sia da loro che da parte di terzi, ma tale consenso non copriva anche il passaggio dei dati dei clienti dalla S.r.l. all’Iren.

L’ammontare della sanzione applicata dal Garante, è stato motivato anche dal fatto che le liste anagrafiche, prive di tutti i consensi necessari e di cui il Garante ha vietato ogni ulteriore utilizzo a fini promozionali, riguardavano diversi milioni di persone.

L’Autorità, infine, ha rivolto un avvertimento alla società, per aver fornito una rappresentazione ed una documentazione probatoria incompleta ed inidonea durante l’istruttoria.

UNC: regolamento su nuovo Registro delle opposizioni non ancora varato

L’Unione Nazionale Consumatori, che ha lanciato una petizione contro il teleselling selvaggio, ha accolto favorevolmente l’intervento del Garante Privacy.

“È incredibile, però, che il problema delle attività illecite di telemarketing sia ancora irrisolto – afferma Massimiliano Donapresidente dell’Unione Nazionale Consumatori – specie per una materia così delicata come l’energia, dove è impossibile capire al telefono se un’offerta è davvero più conveniente”.

“Purtroppo –  prosegue Dona – il nuovo Regolamento sul funzionamento del Registro pubblico delle opposizioni, che non solo consentirà ai consumatori di poter iscrivere al Registro anche i loro cellulari, ma anche di revocare tutti i consensi precedentemente espressi, non è stato ancora definitivamente varato dal Governo. La legge che lo prevede è dell’11 gennaio 2018″.