Lo shopping online sembra essere la nuova normalità nelle modalità di acquisto dei consumatori, che in pandemia hanno aumentato il ricorso all’e-commerce
Lo shopping online sarà la normalità per i consumatori anche nella fase della riapertura? Se lo chiedono in molti, perché uno dei primi effetti delle misure di contenimento adottate per il coronavirus è stato un aumento dei consumatori che si sono rivolti all’e-commerce.
Il lockdown ha cambiato abitudini di acquisto e di consumo e alcune di queste abitudini probabilmente rimarranno anche nell’immediato futuro. Alcune ricerche intercettano già questa tendenza. I consumatori chiusi in casa hanno iniziato a usare con più frequenza di prima le piattaforme del commercio elettronico. Chi già comprava online lo ha fatto e lo fa più spesso. Gli altri, quelli finora meno digitali o comunque meno abituati agli acquisti online, hanno scoperto giocoforza la nuova modalità di shopping. È lecito pensare che molti cambiamenti rimarranno anche dopo.
Shopping online, sarà questa la normalità?
Per un po’ di tempo, probabilmente, in molti continueranno a comprare online anche per evitare di esporsi, di uscire, di fare file, nell’incertezza di come sarà la ripresa sia in termini di sicurezza personale sia in termini di organizzazione esterna.
Un’analisi fatta dal report trimestrale Q1 Shopping Index di Salesforce (sui trend dello shopping online attraverso i dati di oltre un miliardo di consumatori in tutto il mondo) racconta le tendenze dello shopping online e prospetta un aumento delle spese online come nuova normalità.
«Dallo storico delle analisi dei dati sui consumatori, sappiamo che anche durante la stagione dello shopping natalizio, i consumatori tendono ad adottare nuovi comportamenti che nel tempo si consolidano come la nuova normalità anche nei mesi successivi – si legge in un approfondimento online di Salesforce – Indubbiamente, questa crisi globale cambierà i comportamenti di acquisto dei consumatori e la maggior parte continuerà ad operare in questa nuova normalità digitale anche per molto tempo dopo la fine di questa crisi».
Shopping online e spese digitali
I dati dello Shopping Index del primo trimestre 2020 dicono che il numero di consumatori digitali unici è aumentato del 40% su base annua. È un fenomeno naturalmente influenzato dalla pandemia, che ha spostato molti acquisti sul web. Tanto che la mole di vendite nei primi tre mesi dell’anno ha già superato lo shopping online di Natale.
Il numero di consumatori unici digitali è dunque aumentato, nei primi tre mesi dell’anno, del 40% su base annua. Nel primo trimestre 2020 rispetto al primo trimestre 2019 l’analisi evidenzia un aumento del 20% dei ricavi, una crescita del 16% del traffico digitale e un aumento del 4% della spesa per acquirente, cioè dell’importo medio speso dai consumatori per ogni visita.
Spese essenziali e giocattoli
Il digitale continuerà ad aumentare anche quando la pandemia sarà finita, prevede l’analisi. Anche i beni essenziali del resto rientrano nelle nuove abitudini e lo shopping sul web di alimentari e prodotti per la cura della persona è diventata pratica comune. Fra il 10 e il 20 marzo 2020, la spesa per beni essenziali attraverso i canali digitali è cresciuta del 200%. Sempre nel primo trimestre dell’anno, è aumentata la spesa digitale per i beni per la casa (più 51% su base annua), quella per l’abbigliamento sportivo (più 31%), quella per giochi e giocattoli (più 34%). E si parla di un aumento futuro anche per articoli come cura casa e giardinaggio.