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RIFIUTI NEI PARCHI URBANI: PLASTICA E “FUMO” SONO I BIG DELLA SPAZZATURA

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Il 40% dei rifiuti raccolti nei parchi pubblici italiani è legato al settore del “fumo” (come mozziconi, pacchetti di sigarette e tabacco, involucri di plastica dei pacchetti accendini) e il 29% a prodotti usa e getta, tra questi molti tappi di metallo e in plastica ma anche linguette di lattine (23%), bicchieri di plastica (13%), fazzoletti di carta (9%).

 

È quanto emerge dalla prima indagine nazionale “Park Litter 2018” sui rifiuti nelle aree verdi urbane realizzata, nell’ambito della campagna Puliamo il Mondo, da Legambiente in ben 71 parchi pubblici, medio-piccoli, di 19 regioni italiane (manca all’appello solo la Liguria).

Oltre 23mila i rifiuti raccolti e catalogati da Legambiente: rifiuti di ogni tipo e forma, gettati dalle persone o trasportati dal vento, che inquinano, ormai, anche le aree verdi delle grandi e piccoli città.

A farla da padrone, nonostante dal 2016 vi sia una legge che vieti di gettarli per terra e che preveda sanzioni pecuniarie dai 30 ai 300 euro, ci sono i mozziconi di sigaretta che rappresentano il 37% dei rifiuti raccolti (8.741 su 23.096 totali), seguiti da frammenti di carta (1.980, il 9%), tappi di bottiglie/linguette di lattine in metallo (1.576, il 7%) e frammenti di plastica (1.490, il 6%).

La plastica si conferma il materiale più trovato: dalla spiaggia agli spazi verdi in città la regina indiscussa è sempre lei. Se nei lidi monitorati dall’associazione arriva all’80%, nei parchi la percentuale tocca il 65,8% (15.207 rifiuti di materiale in plastica, per lo più usa e getta di plastica), a seguire per il 16,7% rifiuti di carta (3.861) e per il 10% di metallo (2.301).

I rifiuti sono stati trovati principalmente sotto le panchine (nel 60% dei casi in cui è stata annotata la presenza di una zona di accumulo). Altre zone con la maggiore concentrazione dei rifiuti sono i cestini, trovati spesso strabordanti, e tra i cespugli (molto probabilmente ad opera del vento che trasporta quelli più leggeri fino ad un ostacolo).

“Con questa indagine”, spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, “vogliamo porre l’attenzione anche sui parchi urbani, luoghi da sempre frequentati da famiglie, cittadini, giovani e anziani dove spesso si trovano molti rifiuti”.

“Lanciamo un appello all’Italia affinché si impegni sempre di più per contrastare l’inquinamento da plastica mettendo, per altro, al bando anche le stoviglie monouso, che se non riciclate in modo corretto, finiscono per inquinare mare, oceani, spiagge e parchi”.