Senza questo intervento sarebbero usciti dall’ambito penale, restando solo irregolarità amministrative, una serie di comportamenti gravi riguardanti la conservazione degli alimenti, la somministrazione di cibo e bevande, l’adulterazione con additivi chimici
In extremis il governo Draghi ha evitato la depenalizzazione degli illeciti alimentari. Con decreto legge di soli tre articoli, approvato nel Consiglio dei ministri di venerdì 19 marzo, si è esclusa questa materia dell’entrata in vigore, prevista per il prossimo 26 marzo, del Decreto legislativo n.27/2021, che recepisce un regolamento comunitario.
Reati alimentari, l’intervento
Senza questo intervento sarebbero usciti dall’ambito penale, restando solo irregolarità amministrative, una serie di comportamenti gravi riguardanti la conservazione degli alimenti, la somministrazione di cibo e bevande, l’adulterazione con additivi chimici.
Già la Corte di cassazione aveva messo in guardia da questa “abolitio criminis” che avrebbe sottratto al giudice penale la materia, rilevando inoltre che la inclusione delle norme del 1962 sulla tutela alimentare non era imposta dal regolamento comunitario, che recepiva col decreto legislativo n.27.
Insomma anche questa volta qualche “manina” nascosta aveva tentato di depenalizzare questa normativa così importante per la salute del cittadino, lasciando i consumatori privi di qualsiasi tutela.