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POVERTÀ SANITARIA, QUEST’ANNO LA GIORNATA DI RACCOLTA DEL FARMACO INIZIA DOMANI E DURA UNA SETTIMANA

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In occasione dei 20 anni del Banco Farmaceutico, quest’anno la Giornata di raccolta del farmaco durerà una settimana, dal 4 al 10 febbraio. Sabato il giorno principale. Quasi mezzo milione di persone non può curarsi e le famiglie con figli sono le più penalizzate

Sabrina Bergamini

Quest’anno la Giornata di raccolta del farmaco durerà una settimana. Da domani fino al 10 febbraio si potrà infatti acquistare un farmaco da banco e donarlo in una delle farmacie (sono oltre 5 mila) che aderiscono all’iniziativa. Il giorno principale di raccolta sarà sabato 8 febbraio.

 

Così la Giornata, in occasione dei 20 anni di Banco Farmaceutico che la organizza, si allarga per tutta la settimana anche per un’esigenza stringente: far fronte a un aumento delle richieste. Nella scorsa edizione, infatti, nonostante la raccolta di oltre 421 mila confezioni di farmaci, è stato possibile rispondere solo al 40,5% delle richieste.

Povertà sanitaria, quasi mezzo milione di persone non ha i soldi per curarsi

«Vieni in farmacia e dona un farmaco a chi ha bisogno, perché nessuno debba più scegliere se mangiare o curarsi».

Questo il claim dell’iniziativa, che vuole dunque rispondere a un’accresciuta richiesta di medicinali. La povertà sanitaria infatti morde, come ha evidenziato l’ultimo rapporto pubblicato sul tema dal Banco Farmaceutico.

In Italia ci sono 1,8 milioni di famiglie e 5 milioni di persone che vivono in condizioni di indigenza. Tra questi, nel 2019, sono stati 473mila quelli che hanno avuto bisogno di farmaci e che hanno chiesto aiuto ad un ente assistenziale per poterci curare.

Quasi mezzo milione di persone, dunque, non ha i soldi per curarsi e comprare medicinali. A essere penalizzate sono le famiglie con figli, tutte: sia quelle che si trovano in una condizione di povertà sia quelle che se la cavano. Una su cinque è costretta comunque a rinunciare ad alcune cure o a limitare la spesa sanitaria per motivi economici.

La richiesta di medicinali da parte degli enti assistenziali è cresciuta, in 7 anni (2013-2019) del 28%. Nel 2019, si è raggiunto il picco di richieste, pari a 1.040.607 confezioni di medicinali (+4,8% rispetto al 2018).

Val la pena, infine, ricordare che, tra i 5 milioni di poveri, 1 milione 260mila sono minori e questo nonostante la Costituzioni e la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia (New York, 20 novembre 1989), che riconosce al minore il diritto “di godere del miglior stato di salute possibile”.

Famiglie con figli le più penalizzate

Le famiglie con figli sono dunque le più in difficoltà, sia che versino in condizioni difficili sia che se la cavino: oltre una su cinque, il 22,9% delle famiglie con figli, ha infatti limitato la spesa o rinunciato alle cure, contro il 19,2% di quelle senza figli,

«Non solo: le famiglie povere con figli minorenni – sottolinea sempre il 7° Rapporto – sperimentano, paradossalmente (dal momento che sarebbe logico aspettarsi un supplemento di facilitazioni da parte delle istituzioni) difficoltà aggiuntive: nel 40,6% dei casi (vs 37,2% delle famiglie povere senza figli), per ragioni economiche, hanno limitato la spesa per visite mediche e accertamenti periodici di controllo preventivo. Le difficoltà sono superiori anche per le famiglie non povere con figli (ha limitato la spesa o rinunciato del tutto il 20,7% di esse) rispetto alle famiglie non povere senza figli (18,3%). Considerando il totale delle famiglie (povere + non povere) ha limitato la spesa o rinunciato del tutto alle cure il 22,9% di quelle con figli, contro il 19,2% di quelle senza».

Regalare un farmaco è dunque un gesto di solidarietà. In questi giorni si potrà acquistare un medicinale da banco in una delle oltre 5 mila farmacie che, in tutta Italia, aderiscono all’iniziativa e i medicinali raccolti saranno consegnati agli oltre 1.800 enti assistenziali convenzionati con Banco Farmaceutico. Si tratta di realtà che offrono cure e medicine gratuite a chi non può permettersele per ragioni economiche.