La libera scelta dei consumatori nel mercato dell’elettricità e del gas sarà possibile solo con un mercato “realmente libero, concorrenziale, adeguatamente regolato”. A oggi però i problemi rimasti aperti sono diversi, da quelli che riguardano il rischio di oligopolio alla tutela per le famiglie vulnerabili. Per questo l’Unione Nazionale Consumatori, in vista delle elezioni politiche del 4 marzo, ha stilato una serie di proposte per i leader politici e i candidati premier sulla fine del mercato tutelato dell’energia, prevista dal primo luglio 2019. A partire dall’aumento del bonus sociale per le famiglie in disagio economico.
“Siamo molto preoccupati per la soppressione del mercato tutelato, perché potrà creare difficoltà ai clienti domestici in un settore fondamentale come quello delle forniture di elettricità e gas, già caratterizzato da innumerevoli pratiche commerciali scorrette e soprusi – commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Questo anche perché la Legge sulla concorrenza ha lasciato irrisolti molti, troppi, problemi, a cominciare dal destino riservato ai clienti che non effettueranno alcuna scelta entro il 1° luglio 2019. Ecco perché abbiamo fatto alcune richieste ai principali leader politici”.
Il timore di fondo dell’associazione è che lo stop al mercato tutelato dell’energia finisca per creare difficoltà alle famiglie in un settore, la fornitura di elettricità e gas, già di per sé complesso, caratterizzato da una scarsa consapevolezza dei consumatori e da pratiche commerciali scorrette ancora molto diffuse. I principali problemi che la Legge sulla Concorrenza ha lasciato aperti, dice l’UNC, sono la fine del ruolo dell’Autorità dell’energia nello stabilire trimestralmente i prezzi di riferimento di elettricità e gas, la cessazione dell’acquisto sul mercato all’ingrosso dell’elettricità per i clienti del servizio di maggio tutela da parte dell’Acquirente Unico, la concentrazione dell’80% dei volumi di vendita di energia fra le prime quattro grandi società. A questo si aggiunge l’incertezza sui milioni di clienti attualmente forniti in maggior tutela che non sceglieranno alcun venditore libero entro il primo luglio 2019 e la tutela effettiva dei clienti vulnerabili.
“Per questi motivi è evidente che la fine del mercato tutelato, senza importanti interventi correttivi, anziché una maggiore concorrenza, produrrà una situazione sostanzialmente oligopolistica, con la inevitabile conseguenza di provocare un aumento dei prezzi dell’elettricità e del gas per i clienti domestici”, dice l’Unione Nazionale Consumatori, che precisa: “Vediamo con favore che un sempre maggior numero di clienti domestici possa fare una scelta libera e consapevole, ma ciò deve avvenire in un mercato realmente libero, concorrenziale, adeguatamente regolato ed in grado di evitare che operatori senza scrupoli facciano sottoscrivere ai clienti domestici meno esperti contratti di fornitura acquisiti con false informazioni e talvolta con truffe e raggiri”.
Quali dunque le proposte dell’associazione? L’UNC chiede di aumentare l’importo del bonus sociale per le famiglie in difficoltà economica fino a coprire almeno il 50% della spesa media annua e di rivedere gli scaglioni ISEE, sia proporzionandoli in modo più coerente rispetto al numero dei componenti le famiglie, sia elevandoli in modo da ricomprendere tutte le famiglie in stato di povertà relativa. A questo aggiunge un’altra richiesta: far diventare automatico il il bonus. Andrà definita, propone l’associazione, una modalità di riconoscimento automatico del bonus sociale in modo che sia Acquirente Unico, attraverso una convenzione con l’Inps, a individuare automaticamente le famiglie aventi diritto al bonus.
L’UNC propone di poi di mantenere il ruolo di centrale di acquisti di elettricità e gas di Acquirente Unico sui mercati all’ingrosso per i clienti domestici vulnerabili e per la Pubblica Amministrazione e di costituire un organismo interno all’Acquirente Unico, formato da soggetti rappresentativi dei consumatori e della Pubblica Amministrazione, per la determinazione delle strategie di acquisto dell’energia e per la realizzazione di sinergie tra lo Sportello per il consumatore e le stesse associazioni dei consumatori. Ulteriore proposta è quella di rinnovare l’albo delle Società abilitate alla vendita di energia ai clienti domestici.