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PLASTIC E SUGAR TAX: FAVOREVOLI 6 ITALIANI SU 10. PRONTI A CAMBIARE ABITUDINI

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Secondo il sondaggio di Facile.it il 70% ritiene sia giusto disincentivare l’uso di prodotti potenzialmente dannosi per ambiente e salute

Elena Leoparco

Plastic tax e sugar tax sono diventate lo spauracchio della Manovra fiscale. La proposta della loro introduzione ha fatto molto discutere e ha lasciato una scia di polemiche che non accenna calare.

Tuttavia, gli italiani non sembrano così spaventati dall’introduzione della tassa sulla plastica e sullo zucchero tanto che il 61,3% degli intervistati, pari a circa 26,9 milioni di individui, è d’accordo con almeno una di esse.

 

Lo rileva un’indagine di Facile.it secondo la quale, il 41,1% è a favore dell’introduzione di entrambe le tasse, il 13,6% della sola plastic tax, il 6,6% della sola sugar tax.

Il contraltare della faccenda è rappresentato dai circa 12 milioni di cittadini italiani che si rifiutano categoricamente di pagare un sovrapprezzo per la plastica e lo zucchero nelle bevande.

Le ragioni del sì e del no

Disincentivare con una tassa la produzione e l’uso di prodotti potenzialmente dannosi per l’ambiente e la salute è considerata una valida soluzione dal 70,1% della popolazione. Questa motivazione è sostenuta maggiormente dalle donne (74,9% contro il 65,2% del campione maschile) e dai giovani (82,6% tra i rispondenti con età compresa tra i 25 e i 34 anni).

Il 50,1% di chi si è pronunciato a favore dei provvedimenti allo studio del Governo ritiene che le nuove tasse possano davvero far cambiare il comportamento dei cittadini.

Per il 39,4%, infine, la tassa potrebbe far cambiare il comportamento delle aziende che producono tali prodotti.

Tra gli italiani contrari, invece, il 58,9% ritiene sia solo un modo per fare cassa, mentre il 34,6%, pur condividendo il principio di disincentivare la produzione e l’uso di prodotti dannosi, non crede sia questo il modo corretto per raggiungere l’obiettivo.

I rincari nel carrello della spesa

Nel complesso, sono circa 31 milioni i consumatori disposti a modificare le proprie abitudini di acquisto.

Se guardiamo alla sola plastic tax, quasi 8 rispondenti su 10 hanno detto di essere intenzionati a ridurre, se non eliminare, l’acquisto dei prodotti colpiti dai rincari (77,9%), suddivisi tra coloro disposti a cambiare abitudini d’acquisto perché consapevoli che si tratti di prodotti dannosi per l’ambiente (44,2%) e coloro che lo farebbero solo per risparmiare (33,7%). Sono invece 4,4 milioni gli italiani che dichiarano di essere disposti a continuare ad acquistare tali prodotti anche in caso di aumenti (10,2%).

Puntando l’attenzione sulla sola sugar tax, il quadro complessivo non varia di molto; il 47% dei rispondenti ha affermato di essere disposto a ridurre, o addirittura smettere di comprare i prodotti colpiti dai rincari per ragioni di salute.