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PALESTRE: CRESCE IL CONTENZIOSO CONTRO GLI OPERATORI DEI CENTRI SPORTIVI

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Un vero e proprio picco di segnalazioni e reclami dopo la fine del lock-down investe il mondo di palestre, centri fitness e centri sportivi: gli operatori, non appena hanno ricevuto il via libera del Governo, stanno cercando di salvare il salvabile ma a farne le spese sono i consumatori!

Proprio in questi giorni infatti, gli utenti stanno ricevendo le richieste per riattivare gli abbonamenti sospesi ma, nonostante il recente intervento del Governo, che nel Decreto Rilancio ha previsto i voucher anche per questo genere di servizi, le pretese delle palestre sono tra le più assurde: c’è chi chiede un rinnovo semestrale dell’abbonamento, chi non intende rimborsare i tre mesi di lock-down…

 

In tutto ciò i consumatori ci segnalano la radicale difformità dei servizi rispetto a quelli originariamente acquistati: dalle palestre che impongono al cliente di trattenersi al massimo 90 minuti all’interno dei club a quelle che hanno dovuto chiudere piscine, saune e altri servizi accessori che facevano la differenza agli occhi dei consumatori. 

Come gestire a questo punto i complicati rapporti con la palestra?

I nostri consigli sono quelli di fare un reclamo scritto e, nei casi più gravi, non è escluso un ricorso al contenzioso. 

Nel frattempo, sappiate che con l’Unione Nazionale Consumatori, stiamo raccogliendo la casistica delle pratiche per segnalarle all’Autorità Antitrust affinché sanzioni gli operatori scorretti.