L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha diffidato Tim, Vodafone e Wind Tre per la modifica dei tagli di ricarica da 5 e 10 euro, che introducono il costo di 1 euro per servizi e giga aggiuntivi
Le nuove ricariche prepagate da 5 e 10 euro, cui viene sottratto 1 euro per servizi aggiuntivi, finiscono nel mirino dell’Agcom. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha infatti diffidato Tim, Vodafone e Wind Tre per la modifica dei tagli di ricarica per le utenze prepagate. In tre diversi delibere, l’Agcom mette sotto accusa le offerte Ricarica + di Tim, Giga Ricarica di Vodafone e Ricarica Special di Wind Tre.
Le offerte, spiega l’Agcom, generano confusione fra i consumatori circa il reale prezzo per fruire dei servizi di telecomunicazione e non garantiscano la consapevolezza degli utenti circa l’acquisto di servizi diversi dalla semplice ricarica.
Per questo, si legge nelle diffide, l’Autorità ritiene necessario che le società telefonica procedano ad «adottare modalità di ricarica che non comportino necessariamente, per determinati tagli, la contestuale attivazione di pacchetti o opzioni tariffarie, così da rendere evitabile, per quegli stessi tagli, tale attivazione e superare al contempo la possibile confusione tra le operazioni di ricarica e l’acquisto di pacchetti o offerte commerciali».
Le ricariche da 5 e 10 euro… meno 1
Sotto accusa, come detto, i nuovi tagli di ricarica da 5 e 10 euro. L’Autorità ha diffidato Tim per l’offerta Ricarica + spiegando di aver ricevuto, da giugno di quest’anno, segnalazioni di utenti e associazioni di consumatori relative alla modifica delle ricariche per le utenze prepagate da 5 e 10 euro con l’introduzione di un costo di 1 euro.
«In particolare, gli utenti, dopo aver acquistato presso i rivenditori autorizzati (ad es. tabaccai, ricevitorie, ecc.) una ricarica di 5 o 10 euro hanno riscontrato che l’importo effettivo erogato sul credito residuo è stato in automatico decurtato di 1,00 euro a fronte dell’attivazione di un servizio, che consente minuti e giga illimitati per 24 ore, voucher per andare al cinema e la partecipazione per l’estrazione di un concorso a premi».
Tim ha risposto ai rilievi fatti anche dall’Antitrust attraverso l’introduzione presso tabaccherie e bar di due nuovi tagli di ricarica da 4 e 6 euro, ha rinominato la ricarica come “Offerta Ricarica +” e realizzato diverse iniziative per scongiurare il rischio di confusione tra la ricarica standard e l’Offerta Ricarica +.
L’Agcom richiama nella diffida il decreto Bersani, Legge n. 40 del 2007 – è vietata, da parte degli operatori di telefonia, di reti televisive e di comunicazioni elettroniche, l’applicazione di costi fissi e di contributi per la ricarica di carte prepagate, anche via bancomat o in forma telematica, aggiuntivi rispetto al costo del traffico telefonico o del servizio richiesto. È altresì vietata la previsione di termini temporali massimi di utilizzo del traffico o del servizio acquistato.
Durante l’istruttoria è emerso che la ricarica standard da 5 euro era disponibile solo sotto forma di scratch card, mentre il taglio da 10 euro non era disponibile né presso i rivenditori autorizzati (tabaccherie, bar, edicole, ecc.) né presso i negozi TIM.
Elementi di discriminazione fra clientela
L’Agcom richiama poi l’esistenza di una discriminazione verso chi non ha un grande budget di spesa.
«In questa prospettiva, allora, va evidenziato che l’indisponibilità di detti tagli di ricarica standard (da 5 e 10 euro) introduce obiettivamente un elemento di discriminazione tra il segmento di clientela con minore capacità di spesa, che tipicamente sceglie tagli di ricarica inferiori, e i segmenti di clientela che si orientano, invece, per i tagli superiori, anche tenuto conto del fatto che la pur esistente molteplicità di tagli disponibili non si traduce necessariamente in una ampia libertà di scelta da parte di tutti i consumatori, posto che per i primi la scelta resta obbligata verso tagli meno costosi».
Clienti inconsapevoli
Quando l’utente chiede una ricarica da 5 o 10 euro, aggiunge l’Agcom, è verosimile che venga automaticamente erogata la Offerta Ricarica + e che solo in seguito il cliente si accorga della struttura tariffaria. Le segnalazioni arrivate all’Agcom confermano poi «l’assoluta inconsapevolezza degli utenti circa l’attivazione dell’offerta in luogo di una semplice ricarica».
In modo analogo hanno fatto Vodafone e Wind Tre e anche loro sono state diffidate per i tagli di ricarica.
Vodafone Italia per l’offerta chiamata “Giga ricarica”, nella quale col taglio Giga Ricarica 5 l’utente, a fronte del pagamento di 5 euro, riceve 3 Gbyte di traffico dati da consumarsi entro un mese e 4 euro di ricarica mentre col taglio “Giga Ricarica 10” a fronte del pagamento di 10 euro, riceve 3 Gbyte da consumarsi entro un mese e 9 euro di ricarica.
Wind Tre è stata diffidata in relazione all’offerta “Ricarica special”. Con “Ricarica Special 5 €” l’utente ricevet raffico dati e voce illimitato per 24 ore e 4 euro di credito prepagato, mentre con “Ricarica Special 10 €” l’utente riceve traffico dati e voce illimitato per 24 ore e 9 euro di credito prepagato.