Trascorso un determinato periodo le bollette cadono in prescrizione esattamente come tutti gli altri debiti. Ecco una guida per orientarsi
Che cosa accade quanto ritroviamo vecchie bollette non pagate? Semplice: cadono in prescrizione. Trascorso un determinato periodo, infatti, le bollette cadono in prescrizione esattamente come tutti gli altri debiti. Questo vuol dire che, in caso di mancato pagamento, le società fornitrici non possono rivalersi per sempre contro chi ha un insoluto nei loro confronti.
Che si tratti di ordinarie o di conguagli, poco cambia, la prescrizione debiti interessa qualsivoglia tipologia di bolletta. Il discrimine tra una bolletta e l’altra è da ricercare nella tipologia di utenza. La legge, infatti, distingue il regime a seconda della tipologia di fornitura: luce, gas, acqua e telefono seguono un proprio iter. La prescrizione è regolata dall’articolo 2934 del Codice Civile.
Quando si arriva alla prescrizione?
La prescrizione debiti identifica il termine legittimo oltre cui il creditore non può più pretendere che il debitore saldi il proprio conto. In pratica, il creditore non può in alcun modo riscuotere un debito non saldato quando scade il termine deciso dalla legge. In questo modo, il debito viene azzerato definitivamente. Di solito, la prescrizione ordinaria prevista dalla legge per i debiti scatta dopo un periodo di dieci anni.
Dal punto di vista del creditore, il quid del discorso è tutto nelle azioni che lui svolge prima di arrivare alla prescrizione. Infatti, la prescrizione si attua solo ed esclusivamente nel momento in cui, entro il termine previsto dalla legge, il debitore non riceva alcun sollecito di pagamento o messa in mora da parte del creditore.
Tra le modalità con cui il creditore può sollecitare il pagamento rientrano Pec e raccomandate, ma non tutte quelle comunicazioni che non fornisco prove in merito al ricevimento da parte del debitore, come mail semplici o posta ordinaria.
Attenzione ai termini e alle differenze
Fino al 2 marzo 2018, quando è stata emanata la delibera di ARERA n. 91/2018/R/COM, il periodo di prescrizione di una bolletta della luce o di un relativo conguaglio era di cinque anni. Dopo l’aggiornamento della legge, il termine scende a due anni. I cinque anni restano validi per tutte le bollette di fornitura elettrica emesse fino al 2 marzo 2018. Dal 3 marzo 2018 in poi, il termine di prescrizione scende a due anni.
Medesimo discorso per le bollette del gas, con il passaggio dai cinque ai due anni che avviene per tutte le bollette e i conguagli dopo il 2 gennaio 2019. Per le forniture idriche, lo scatto da cinque a due anni si ha a partire dal 2 gennaio 2020. Infine, per le bollette del telefono restano in vigore i cinque anni.
I termini di prescrizione delle bollette seguono le normative relative a tutti le altre tipologie di debito e si calcolano seguendo il calendario comune. In pratica, il periodo di prescrizione prende il via dall’ultimo giorno valido per il pagamento regolare di una bolletta. Se il termine di prescrizione dovesse cadere in un giorno festivo, si ha una proroga del medesimo al primo giorno non festivo che segue il termine. Nel momento in cui il creditore invia un sollecito passando per i canali corretti, il conteggio del termine di prescrizione ricomincia ex-novo.
Come contestare una bolletta caduta in prescrizione
Per contestare una bolletta caduta in prescrizione è possibile presentare un reclamo all’Antitrust o direttamente alla società che fornisce il servizio, attraverso raccomandata A/R, Pec, o contattando il servizio clienti. Procedere utilizzando canali che lascino una traccia (raccomandata o Pec) è sempre preferibile alla semplice telefonata.
Qualora, la società dovesse rispondere picche e non concedere lo sgravio della bolletta caduta in prescrizione, il primo passo è obbligatoriamente quello di avviare un tentativo di mediazione. Per acqua, luce e gas, l’istanza è da presentare direttamente al garante dedicato (ARERA). Per le insolvenze telefoniche, occorre recarsi presso il Comitato regionale per le Comunicazioni (Co.re.Com.). In caso di fallita conciliazione, tramite il proprio avvocato si potrà ricorrere al giudice di pace.
Un semplice modo per evitare di dimenticarsi di pagare le bollette è quello di scegliere la domiciliazione bancaria delle fatture o di rivolgersi a fornitori che facciano pagare solo i reali consumi, evitando così sorprese come conguagli spropositati su bollette già pagate. Un aiuto per privati e società può arrivare anche da specialisti in tema di prescrizione debiti, come ADV Trade, società di gestione creditizia in grado di offrire un ampio ventaglio di strategie per il controllo e il recupero del credito commerciale e privato insolvente, costruite in base alle singole esigenze dei loro clienti con l’obiettivo di minimizzare le tempistiche di incasso e accrescere i risultati.