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LA SPESA ALIMENTARE SI FA ONLINE

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Netcomm: tra i consumatori che hanno sperimentato la spesa alimentare online durante il lockdown, il 36% ha mantenuto tale abitudine anche nella fase successiva, privilegiando i siti web della GDO

Francesca Marras

La spesa alimentare si fa online. Secondo il rapporto di IRI per Netcomm, nel 2020 si è verificato un vero e proprio boom delle vendite digitali di prodotti confezionati di largo consumo. Settimanalmente, infatti, la crescita non è mai scesa sotto il 50%, con il canale virtuale che ha raggiunto picchi del 288%.

Una tendenza trainata dall’emergenza sanitaria, che ha portato i consumatori a cambiare le proprie abitudini di acquisto e a orientarsi maggiormente verso l’e-commerce. Durante il lockdown, infatti, il 17,2% dei consumatori ha acquistato almeno una volta attraverso il web. E, nella fase successiva, il 36% ha continuato a fare la spesa online, privilegiando i siti web della GDO.

 

Sono i dati principali emersi stamattina in occasione del secondo evento dell’edizione speciale di Netcomm Forum Live, in collaborazione con NetStyle e TUTTOFOOD Milano, oggi dedicata al settore food.

Netcomm: in crisi gli ipermercati

Cresce l’e-commerce nel settore alimentare, ma diminuiscono le vendite negli ipermercati, che registrano un calo del 9,6%, considerando complessivamente sia la fase Covid che quella successiva. Il commercio di prossimità, dopo il balzo del 16,1% nel lockdown, ha registrato una flessione del 3,2% nel periodo giugno-agosto.

Accelerano invece i settori Specialisti Casa e Persona (+11,7% post lockdown) e continua il forte sviluppo degli acquisti LCC (largo consumo confezionato) nel canale virtuale (+96,4%).

Si afferma la consegna “senza contatto”

“Il boom dei canali digitali nel settore dell’e-grocery è dovuto, in particolare, all’adozione di nuove modalità di acquisto dei prodotti –  commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm. – La necessità di mantenere il distanziamento sociale e, al tempo stesso, di garantire la continuità del servizio, ha determinato l’affermarsi della consegna senza contatto” .

In particolare, Roberto Liscia sottolinea il ruolo importante del “click & collect”, vale a dire il ritiro in negozio della merce acquistata online, che nelle quote di vendita ha superato il 15% durante il lockdown (era l’8,3% nel 2019) e si è attestato di poco sotto al 13% nella fase successiva.

“Una modalità di acquisto molto apprezzata dagli eShopper nell’alimentare, perché ritenuta più conveniente e veloce rispetto all’home delivery – spiega Liscia. – Il click and collect ha riportato una crescita del +349% e c’è da aspettarsi che, da qui alla fine dell’anno, diventerà un’abitudine sempre più consolidata tra i consumatori”.