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LA PRESCRIZIONE BIENNALE DELLE BOLLETTE ELETTRICHE E I “GIOCHETTI” DEGLI OPERATORI DI LUCE E GAS

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Torno a parlare della prescrizione biennale delle bollette elettriche e dei “giochetti” degli operatori di luce e gas che si ostinano a rendere la vita difficile agli utenti che contestano fatture relative a consumi risalenti oltre i due anni: ogni scusa è buona per pretendere che i consumatori paghino queste somme non dovute.

La cosa ci sta particolarmente a cuore essendo stati con l’Unione Nazionale Consumatori tra i promotori di questa riforma di civiltà: del resto sono proprio le regole generali del diritto a stabilire che la prescrizione serve a garantire un utente che non può essere chiamato a verificare consumi troppo risalenti.

 

La novità di questi giorni è l’intervento dell’Autorità Antitrust che annuncia di aver aperto un’istruttoria su Eni gas e luce, Enel Energia e Sen (Servizio Elettrico Nazionale S.p.a) perché non garantirebbero la prescrizione biennale prevista dalla legge. Come è noto, secondo le norme introdotte dalle ultime due manovre di Bilancio (e dalle relative delibere dell’ARERA) le società non possono chiedere il pagamento di fatture superiori ai due anni e non è più a carico dell’utente la prova di aver consentito o meno la lettura.

Nonostante questo l’Antitrust avrebbe ricevuto molte segnalazioni di senso opposto da parte dei consumatori. Una questione non di piccola rilevanza dato che, grazie alle procedure di conciliazione, sono stati “recuperati” oltre 10 milioni di euro di bollette da non pagare nel 2019.

Quale sarebbe la pratica scorretta di Eni gas e luce, Enel Energia e Sen (Servizio Elettrico Nazionale S.p.a)? Secondo l’Autorità Antitrust, a fronte della richiesta di storno degli addebiti, le società, in alcuni casi, avrebbero mantenuto il silenzio – talvolta procedendo, al contempo, all’invio di lettere di messa in mora e preavviso di distacco della fornitura – ma spesso avrebbero rigettato le istanze di prescrizione biennale sulla base di motivazioni insufficienti, inconferenti o pretestuose, più spesso addebitando allo stesso cliente la responsabilità del ritardo di fatturazione sulla scorta delle mere dichiarazioni – non adeguatamente comprovate – rese dal locale Distributore circa l’impossibilità di accedere ai contatori per effettuare le letture.

Da parte nostra, c’è grande soddisfazione: sono troppi i casi di consumatori ai quali viene inviata una lettera preconfezionata in cui si nega la prescrizione, così da scoraggiarlo nelle sue giuste pretese, salvo poi magari concederla quando il cliente non demorde e si rivolge ad un’associazione di consumatori.

L’Unione Nazionale Consumatori vi aiuterà ad eccepire la rescrizione biennale, tanto per gli utenti privati che per le bollette elettriche ricevute dalle microimprese (meno di 10 dipendenti o 2 milioni di fatturato).