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ISCRIZIONI SCOLASTICHE, TANTI STUDENTI ANCORA INDECISI SULLA SCELTA

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Quasi 1 studente su 2 (il 44%) prima dell’inizio delle vacanze di Natale ancora non sapeva su quale indirizzo orientare la sua iscrizione scolastica

7 Gennaio 2020 Elena Leoparco

Le feste sono finite, si torna sui banchi e per gli alunni di terza degli istituti secondari di primo grado (le vecchie scuole medie)  è anche arrivato il momento di pensare a fare l’iscrizione a licei, istituti tecnici e professionali.

Tuttavia, come ogni anno, alla vigilia di questo appuntamento importante che è il primo passo verso il proprio futuro “da grandi”,  la parola d’ordine è l’indecisione.

Infatti, quasi 1 studente su 2 (il 44%) prima dell’inizio delle vacanze di Natale ancora non sapeva quale indirizzo scegliere.

 

A ribadirlo sono i 3mila studenti di terza media che hanno partecipato alla tradizionale ricerca di Skuola.net, svolta in collaborazione con Radio24, dedicata proprio alle iscrizioni.

Su quali indirizzi scolastici sono orientati gli studenti?

Al netto di dubbi e indecisioni, la vocazione maggioritaria dei Licei dovrebbe confermarsi: 2 studenti su 3, al momento, propendono per uno dei suoi indirizzi (specie al Sud e tra le ragazze). In particolare, il liceo scientifico convince il 46% dei ragazzi, seguito dal Classico che si ferma però al 18%. Il liceo linguistico piace invece al 16% degli alunni, mentre meno convincenti l’Artistico e il Musicale-Coreutico (assieme raccolgono solo il 9% dei voti).

L’alternativa più accreditata sono gli Istituti Tecnici, possibile sbocco per il 21% degli intervistati (ma tra i maschi si arriva al 28%).

Meno di 1 su 10, invece, sembra voler optare per un Istituto Professionale (9%). Appena il 5% per un corso di Formazione Professionale Regionale.

Orientamento nelle scuole: presente ma non sempre efficace

A dipanare qualche dubbio sulla scelta della futura scuola ci hanno pensato le attività di orientamento svolte all’interno di vari istituti: circa 9 studenti su 10 ne hanno preso parte.

E allora da dove deriva questa confusione? Oltre che dalla complessità della scelta, forse dalla qualità delle attività. Infatti, poco più di 1 studente su 3 le promuove a pieni voti. E nemmeno gli ormai rituali Open Day risultano utili più di tanto, visto che 4 studenti su 5 hanno preso parte a uno o più eventi di presentazione.
La famiglia ancora importante per la scelta

Allora chi è più influente nella scelta? Senza dubbio la famiglia (al primo posto per il 41%), seguita dalla scuola (per il 22%) e dal web (21%). Ai piedi del podio gli amici, che condizionano solo l’8% degli intervistati. E a proposito di web, la febbre da recensione è arrivata anche nella scelta della scuola.

Una scelta dettata dalla passione

Su un aspetto, però, i ragazzi hanno le idee chiare: su cosa si aspettano dalla scuola superiore che andranno a frequentare. La possibilità di coltivare le proprie passioni è, per circa 1 su 3, la molla che spinge verso la decisione finale. Il 26%, invece, vorrebbe che con il diploma in tasca gli si aprisse il maggior numero di possibilità di studio o lavoro. Più dettagliata la risposta del 21%, che si aspetta una preparazione adeguata per affrontare l’università. Perché una laurea è ancora vista, se non indispensabile, quantomeno consigliabile dalla stragrande maggioranza di loro (87%): per il 55% a prescindere dal lavoro, per il 32% solo se lo richiede.