Inizia dal 24 ottobre la campagna antinfluenzale 2019-2020. Tutti, a partire dall’età di sei mesi, possono vaccinarsi, tranne in quelle pochissime situazioni in cui il vaccino è controindicato. Come per gli anni scorsi la vaccinazione è particolarmente indicata per le persone con 65 e più anni, per i portatori di particolari situazioni di rischio, per chi (familiari e personale di assistenza) è a stretto contatto con queste persone ricopre ruoli essenziali di pubblica utilità.
L’influenza rappresenta un serio problema di sanità pubblica e una rilevante fonte di costi diretti e indiretti per l’attuazione delle misure di controllo e la gestione dei casi e delle complicanze della malattia ed è tra le poche malattie infettive che, di fatto, ogni essere umano sperimenta più volte nel corso della propria esistenza, indipendentemente dallo stile di vita, dall’età e dal luogo in cui vive. La scorsa influenza ha colpito tutte le regioni italiane, con 8.104.000 casi stimati di sindrome influenzale in tutto il Paese. Il picco epidemico è stato osservato tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio.
Dal 28 gennaio al 3 febbraio 2019 si sono registrati 13,8 casi per mille assistiti. Durante la scorsa stagione in Italia si sono verificati 812 casi gravi, di cui 205 seguiti da decesso. Sono risultate colpite tutte le età fra 0 e 105 anni, con un’età media di 63 anni. Nell’83% dei casi gravi e nell’90% dei deceduti era presente almeno una condizione di rischio preesistente (diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, obesità, ecc.) e l’80% dei casi risultava non vaccinato. Otto casi gravi si sono verificati in donne in stato di gravidanza.