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IMU 2019: PERCHÉ LA TASSA SULLA CASA È A RISCHIO AUMENTO

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Imu non è esattamente la tassa più amata dagli italiani. E ci sono brutte notizie: l’imposta municipale unica, che è a tutti gli effetti una tassa diretta di tipo patrimoniale, potrebbe aumentare nell’anno in corso. Il nuovo allarme fisco è lanciato dalla Cgia, l’Associazione artigiani e piccole imprese di Mestre che stima come per il 2019 ci sarebbe il pericolo che la disponibilità economica delle famiglie subisca una ulteriore contrazione a seguito del possibile aumento delle tasse locali. Vediamo perché. 

 

Imu a rischio aumento nel 2019

“Avendo rimosso con la manovra di Bilancio 2019 il blocco delle aliquote dei tributi locali introdotto nel 2015 dall’allora Governo Renzi, è molto probabile che molti Sindaci torneranno ad innalzarle”, ragionano gli artigiani di Mestre. Secondo alcune stime, spiega la Cgia, degli 8.000 Comuni presenti in Italia ben l’81% ha i margini per aumentare l’Imu sulle seconde case e addirittura l’85% per innalzare l’addizionale Irpef. E non è da escludere, prosegue, che avendo aumentato la deducibilità dell’Imu sui capannoni, alcuni primi cittadini potrebbero essere tentati ad innalzare l’aliquota di propria competenza, almeno fino alla soglia che non consente agli imprenditori di pagare di più di quanto realmente fatto nel 2018.

Va altresì segnalato, prosegue la Cgia, che tra il 2010 e il 2017 le manovre di finanza pubblica a carico delle Autonomie locali hanno comportato una contrazione delle risorse disponibili pari a 22 miliardi di euro. I più colpiti sono stati i Comuni. Se nelle casse dei Sindaci la “sforbiciata” ha raggiunto l’anno scorso gli 8,3 miliardi di euro, alle Regioni a Statuto ordinario le minori entrate si sono stabilizzate sui 7,2 miliardi. Le Province, invece, hanno subìto una diminuzione delle risorse pari a 3,5 miliardi, mentre le Regioni a Statuto speciale formalmente non hanno sopportato alcuna contrazione, anche se lo Stato centrale ha imposto loro di accantonare ben 2,9 miliardi di euro. “E’ pertanto evidente che molti Sindaci, a fronte dei tagli ai trasferimenti avvenuti in questi anni, se avranno la possibilità non si lasceranno certamente sfuggire l’occasione di mettere mano alle entrate, agendo sulla leva fiscale”, conclude la nota.

Imu 2019, le cose da sapere sulla tassa sulla casa

L’Imu è la tassa sugli immobili introdotta dal Governo Monti nel decreto Salva Italia torna ad applicare imposte sulle abitazioni, sia private sia ad uso commerciale, dopo l’abolizione dell’ICI ad opera del precedente Governo guidato da Berlusconi. L’imposta sugli immobili interessa non solo quelli destinati ad uso domestico (abitazioni) ma anche quelli ad uso commerciale (capannoni, negozi ed altre strutture), nonché i terreni. La principale novità dell’IMU rispetto alla vecchia ICI è l’obbligo di pagamento anche per gli immobili religiosi non utilizzati principalmente per il culto, stessa sorte toccata agli immobili intestati ad associazioni ed enti no-profit, prima esentati dalla tassa sulla casa.

Dopo l’abolizione dell’IMU prima casa, le aliquote dell’Imposta Municipale Unica sulle altre proprietà sono stabilite di anno in anno da apposita delibera comunale, rispettando determinati criteri nazionali (es.: maggiorazione IMU-TASI non superiore allo 0,8%), risultando quindi variabili a discrezione delle singole Amministrazioni Comunali che incassano gli introiti. Sono inoltre previste detrazioni ed esenzioni in presenza di condizioni particolari.