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CONSUMI: FRUTTA, VERDURA E LATTE, I CONSUMATORI LI VOGLIONO LOCALI

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Oltre un italiano su due acquista più volentieri frutta e verdura nel piccolo negozio sotto casa o dal produttore locale. E anche quando si tratta e latte e formaggi, la preferenza va alla produzione locale. Maggiore attrazione c’è invece verso le grandi marche globali quando si parla di prodotti per l’infanzia, per la cura della persona e della casa. E così “la preferenza della produzione locale rispetto a quella globale, o viceversa, dipende principalmente dalla categoria merceologica”. Per i prodotti freschi e freschissimi si preferisce il piccolo produttore locale e il negozio sotto casa, per gli altri prodotti si guarda al brand.

A dirlo è un approfondimento Nielsen pubblicato alla fine di dicembre sulla base di una indagine, la Nielsen Global Brand-Origin Survey, condotta tra maggio e giugno 2017 su più di 31.500 interviste online in 63 Paesi. Emerge “una tendenziale preferenza per i prodotti commercializzati da società multinazionali nelle principali categorie food e drug, a esclusione del comparto del fresco”, spiega Nielsen. I consumatori italiani preferiscono comprare alimenti freschi vicino al luogo d’origine. “Circa un italiano su due (54%) afferma di acquistare più volentieri frutta e verdura fresca da un piccolo negozio al dettaglio nella propria città, o direttamente da un produttore locale – spiega Nielsen – Anche quando si tratta di prodotti caseari (latte, burro, formaggi e yogurt) i consumatori italiani preferiscono la produzione nostrana (48%). Le percentuali scendono passando a uova, carne e pesce fresco (44%), prodotti da forno come pane e dolci (37%), carne/pesce refrigerati o surgelati (14%) che, in quanto meno “deperibili”, non ostacolano la proliferazione dei brand globali”. Non ci sono invece particolari preferenze per i prodotti confezionati quali snack e bevande: in media, solo 1 italiano su 10 sarebbe più propenso ad acquistare principalmente piccole marche locali di cioccolato (12%), snack dolci o salati (11%), cereali per la colazione (10%), caffè o tè (11%).

Le preferenze dei consumatori si orientano invece verso le marche globali per i prodotti dell’infanzia, per cosmetici, detergenti e in generale prodotti per la cura della casa e della persona. Per i prodotti dell’infanzia, “i consumatori hanno bisogno di essere rassicurati dai migliori controlli qualità che i produttori globali sembrano garantire”, spiega Nielsen, mentre meno del 10% degli italiani si rivolgerebbe a piccoli produttori locali per acquistare shampoo e balsamo, make-up, dentifrici, detergenti per il corpo ma anche detersivi. “Lo spostamento di preferenze verso i marchi globali può dipendere da molti fattori: può essere la conseguenza della minor disponibilità di marchi locali in una determinata categoria, – spiegano i ricercatori Nielsen – oppure della percezione distorta della reale provenienza di un prodotto, oppure, semplicemente, i consumatori hanno una crescente affinità con le aziende multinazionali. Quest’ultima è la ragione più plausibile, considerando che numerosi brand globali stanno penetrando nei mercati locali tramite nuovi canali –online e offline – e che solitamente sono riconosciute come marche ‘di fiducia’”.