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CONSUMATORI ALLA RICERCA DEL RISPARMIO. FRA I CONSUMI ALIMENTARI UN ACQUISTO SU QUATTRO È A PREZZO SCONTATO

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Consumi alimentari in ripresa nella prima metà del 2019 secondo i dati del report Ismea. Nella grande distribuzione un prodotto su quattro viene comprato a prezzo scontato. I consumatori cercano di sfruttare ogni occasione di risparmio

Sabrina Bergamini

Un acquisto su quattro è a prezzo scontato. Nel carrello della spesa i consumatori italiani cercano di sfruttare tutte le occasioni di risparmio e nella grande distribuzione organizzata possono contare sul fatto che gli acquisti in promozione riguardano circa un quarto del fatturato. Tutto questo in un contesto che, nei primi sei mesi del 2019, vede una ripresa per i consumi alimentari. La spesa delle famiglie per i prodotti alimentari ha ripreso a crescere.

 

Consumi alimentari in ripresa, un prodotto su quattro è scontato

Le elaborazioni Ismea sui dati Nielsen indicano, nella prima metà dell’anno, un aumento complessivo della spesa del +1,1% rispetto all’analogo periodo del 2018.

«Gli acquisti in promozione presso la distribuzione organizzata nei primi 6 mesi dell’anno – si legge nel Report Ismea sui consumi alimentari – hanno interessato un quarto del fatturato, vale a dire che circa una referenza su quattro è stata acquistata a prezzo scontato, questo andamento conferma una tendenza generale: è ormai consolidato che il consumatore si muove per i suoi acquisti cercando di sfruttare tutte le occasioni di risparmio».

Una tendenza interessante riguarda l’andamento dei consumi per alcuni prodotti confezionati. Vengono premiati quei cibi che richiamano una certa attenzione alla salute ma anche quelli che garantiscono la praticità.

«Le tendenze positive – si legge nel report –  riflettono ancora una volta la ricerca del consumatore di prodotti che evochino attenzione alla salute (barrette ai cereali e prodotti aproteici), che garantiscano servizio e praticità (piatti pronti +13%), che donino un effetto “ricompensa” (cioccolata +1,3%, snack salati +1,8%). Le tendenze negative riportate invece dalla voce dei gelati sono da ricondursi alle temperature sotto la media di questa primavera che ne hanno disincentivato i consumi».

Chi va su e chi va giù

Quali sono i prodotti che vanno su e quelli che invece scendono?

A trainare i consumi alimentari, spiega Ismea, sono state soprattutto le bevande che segnano un aumento del 2%, con vini Doc e spumanti che hanno messo a segno un incremento della spesa del 5,6% (nel 2018 segnava +4,8% rispetto all’anno precedente). In termini assoluti le famiglie italiane hanno destinato oltre 50 milioni di euro in più negli ultimi 6 mesi all’acquisto di vini e spumanti. Sono stabili i consumi di acqua e bevande analcoliche mentre c’è una flessione per quelli di birra.

L’andamento dei generi alimentari mostra segnali positivi per ortaggi, derivati dai cereali – tra cui spicca l’impennata degli acquisti di barrette ai cereali –  salumi, carni e uova fresche. Risultano stabili gli acquisti di frutta mentre diminuisce decisamente la spesa per gli oli extravergine, in una delle campagne produttive più scarse di sempre.

Carne, ortaggi, pane e pasta

Il settore carni dice che il recupero dei consumi prosegue. Nel primo semestre 2019 a trainare il comparto sono le carni bovine fresche per le quali i volumi acquistati, rispetto all’analogo semestre 2018, risultano incrementati del 2% con esborsi superiori del 2,9%. Positivo il trend anche per le carni avicole, per le quali aumentano volumi e spesa (rispettivamente +1,2% e +2,2%) mentre restano stabili le vendite per le carni suine (+0,1% i volumi) ma con prezzi medi unitari in aumento (+1,6% la spesa complessiva).

Vanno su i consumi di latte UHT (+0,7% i volumi) a fronte di una costante discesa degli acquisti di latte fresco (-1,5% in volume). Aumentano gli acquisti di ortaggi e patate surgelati (+4,1 la spesa e +3,8% i volumi) mentre per la frutta fresca risultano in aumento i volumi con una spesa in flessione: contribuiscono la flessione degli acquisti per gli agrumi (-1,1%volumi e spesa) contrastata dall’ormai consolidato trend di crescita della frutta a guscio (+12,6% in volume).

Va bene la spesa nel comparto dei cereali: a trainare i consumi sono i sostituti del pane e i primi piatti pronti e vanno bene i prodotti per la prima colazione, mentre i consumi di pasta sono stabili. Gli italiani continuano a comprare meno pane. Mentre, come detto, mostrano grande interesse per le barrette ai cereali (più 20% le vendite a volume) con una spesa che in sei mesi supera i 21 milioni di euro.

Aumenta la pressione promozionale

Consumatori a caccia di risparmio, dunque.

«La situazione di difficoltà – commenta Coldiretti davanti a questi dati – è resa evidente dal fatto che gli italiani sempre più spesso vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount, ma anche sperimentando canali alternativi come gli acquisti di gruppo, quelli on line o dal contadino».

Le politiche di marketing della distribuzione, proseguono ancora gli agricoltori, sono cambiate e il primo effetto di tutto questo è un aumento della pressione promozionale, con formule diverse che comprendono il tradizionale tre per due, i punti premio, le proposte differenziate che cercano di conquistare i clienti con sottocosto e buoni acquisto anche per i libri di testo scolastici.