La Commissione europea multa Mastercard per 570 milioni di euro perché limita “la possibilità per i commercianti di beneficiare delle migliori condizioni offerte dalle banche stabilite in altre zone nel mercato unico, in violazione delle norme antitrust della Ue”. La sanzione è stata decisa perché Mastercard, dice Bruxelles, ostacola l’accesso dei commercianti ai servizi di pagamento con carta transfrontaliera. E tutto questo ha portato a “prezzi più elevati per dettaglianti e consumatori, a una concorrenza transfrontaliera limitata e ad una segmentazione artificiale del mercato unico”. Visto che Mastercard ha collaborato all’indagine le è stato riconosciuto uno sconto del 10%.
Sostiene la Commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager: “I consumatori Ue usano ogni giorno carte di pagamento, quando comprano abiti o fanno acquisti online. Impedendo ai commercianti di guardarsi intorno per cercare migliori condizioni offerte da banche in altri Stati membri, le regole di Mastercard hanno alzato artificialmente i costi delle carte di pagamento, danneggiando i consumatori e i commercianti“.
“Bene, ottima notizia per i consumatori! – commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – E’ evidente, infatti, che anche se il provvedimento interessa in primo luogo i rapporti tra Mastercard e le banche e tra le banche e i commercianti, alla fine questi maggiori costi erano traslati sull’utente finale, sotto forma di prezzi maggiorati. Ora speriamo che ci sia un abbassamento delle tariffe interbancarie ed una riduzione dei costi per tutti gli utenti: commercianti e consumatori”.
Il Codacons sostiene che le tariffe interbancarie rappresentano una tassa occulta per i consumatori. “Il comportamento di Mastercard ha determinato un danno non solo per i commercianti, ma anche e soprattutto per i consumatori, perché la limitazione della concorrenza si è tradotta in maggiori costi a carico dei cittadini Ue – dice il presidente Codacons Carlo Rienzi – Le tariffe interbancarie sulle transazioni vengono infatti scaricate direttamente sul consumatore finale, attraverso un incremento dei prezzi e delle tariffe che rappresenta una tassa occulta e va a discapito della collettività. Per tale motivo riteniamo corretta la sanzione e chiediamo di abolire del tutto tale tipologia di tariffa, considerato che le transazioni elettroniche non comportano praticamente costi per le banche e rappresentano un inutile balzello nel settore del commercio”.