L’Antitrust avvia un’istruttoria sul progetto di Bancomat Spa che vuole modificare la commissione interbancaria applicata al prelievo col bancomat allo sportello ATM. Previste modifiche sulle commissioni e sui costi per i consumatori
Prelievo col bancomat, cambiamenti in vista. Bancomat vuole eliminare la commissione interbancaria applicata allo sportello ATM e sostituirla con una commissione decisa in via autonoma dalla banca titolare dell’ATM cui il consumatore si rivolge. Potrebbero cambiare commissione interbancaria e costi per i consumatori. Per questo l’Antitrust ha avviato un’istruttoria sul progetto di Bancomat Spa, su comunicazione inviata all’Autorità dallo stesso circuito.
Prelievo col bancomat e commissioni, istruttoria Antitrust
L’istruttoria dell’Antitrust riguarda il progetto relativo al servizio di prelievo di contante con la carta bancomat presso gli sportelli bancari automatici (ATM) convenzionati.
Tra le novità più importanti, spiega l’Autorità, ci sono l’abolizione della commissione interbancaria e il pagamento della commissione applicata al prelievo – da parte del consumatore – direttamente all’istituto di credito dove è collocato l’ATM.
Commissione interbancaria, come funziona
Qual è il progetto sotto esame dell’Antitrust? A ottobre di quest’anno Bancomat ha portato all’attenzione dell’Autorità un progetto che riguarda «un nuovo modello di remunerazione per le operazioni di prelievo in circolarità con carta Bancomat».
La comunicazione riguarda la possibilità per un titolare di carta bancomat di fare un prelievo in uno sportello ATM di una banca diversa da quella emittente (prelievo in circolarità). A oggi il sistema prevede il pagamento di una commissione interbancaria il cui importo è fissato da Bancomat.
«Allo stato, per ogni operazione di prelievo in circolarità la banca emittente addebita sul conto corrente del proprio cliente la somma prelevata e accredita la stessa somma alla banca proprietaria dello sportello ATM – spiega l’Antitrust nel procedimento – La banca proprietaria dello sportello ATM, inoltre, ottiene dalla banca emittente il pagamento della commissione interbancaria, il cui importo, attualmente pari a 0,50 €, è fissato da Bancomat ed è stato sottoposto, come anticipato, al vaglio dell’Autorità».
Bancomat si è impegnata a svolgere con cadenza biennale una rilevazione dei costi e a riflettere le eventuali efficienze sul valore della commissione interbancaria.
La proposta Bancomat: nuova commissione decisa dalla banca
Quello che si propone è la sostituzione della commissione interbancaria con una commissione che verrebbe definita dalla banca proprietaria dello sportello ATM.
Ora Bancomat, prosegue l’Antitrust, vorrebbe introdurre un modello alternativo e sostituire la commissione interbancaria «con l’applicazione al titolare della carta di una eventuale commissione definita in via autonoma da ciascuna banca proprietaria dell’ATM e che eroga, dunque, il servizio di prelievo attraverso le proprie apparecchiature. Tale commissione sarebbe resa nota al titolare della carta prima dell’autorizzazione all’operazione di prelievo».
«Tale modifica del modello di remunerazione, ad avviso di Bancomat, sarebbe giustificata dall’aumento dei costi sostenuti dalle banche nella gestione degli ATM, legati all’evoluzione tecnologica di tali apparecchiature e ai maggiori rischi collegati ad iniziative fraudolente più sofisticate; costi che, in molti casi, sarebbero maggiori rispetto all’ammontare della commissione interbancaria. Il nuovo sistema di remunerazione, invece, incentiverebbe maggiori investimenti da parte dei proprietari degli ATM sulle relative apparecchiature, a beneficio della platea dei consumatori».
Il procedimento Antitrust
L’Antitrust è dunque chiamata a valutare gli effetti del nuovo modello sulla concorrenza. Il procedimento deve concludersi entro il 31 dicembre 2021.
«Dal momento che, secondo consolidata prassi e giurisprudenza nazionale ed europea, le regole di circuito sottoposte da Bancomat S.p.A. all’Autorità costituiscono un’intesa fra soggetti concorrenti, l’Antitrust – informa una nota – valuterà se le nuove regole di circuito possano configurare un’intesa suscettibile di restringere o falsare la concorrenza nel mercato comune ai sensi dell’articolo 101 del TFUE. Qualora si verificasse un caso del genere, l’Autorità valuterà le eventuali efficienze che deriverebbero dalla loro adozione, la trasmissione ai consumatori dei benefici ad esse legate, l’indispensabilità delle nuove regole per conseguire queste efficienze e la non eliminazione della concorrenza sul mercato».