Carta d’identità elettronica difettosa: tutta colpa di un chip. Un errore nella programmazione del microchip di oltre 350mila documenti in formato tessera elettronica – emessa dal Poligrafico dello Stato a partire dal 2016 per sostituire la storica carta d’identità in formato cartaceo – ha causato non pochi problemi ai cittadini soprattutto nel momento di varcare i confini nazionali.
La denuncia di Anci
Come denunciato da Anci (Associazione nazionale Comuni italiani), si tratterebbe di un difetto nel microchip a radiofrequenza che memorizza i dati del titolare del documento di identità, dove è stata registrata una data di emissione diversa rispetto a quella riportata “in chiaro” sul fronte del documento stesso.
Cosa fare se il documento risulta difettoso?
Il Poligrafico dello Stato, responsabile della produzione e della spedizione delle carte, ha attivato una sezione apposita sul sito dove “i cittadini – inserendo il proprio codice fiscale ed il numero di serie della propria Carta di Identità Elettronica – possono già verificare in tempo reale se questa rientri tra i documenti che presentano il difetto”. Ai cittadini in possesso di una carta d’identità elettronica con chip errato verrà sostituito il documento senza alcun costo. Per usufruire del servizio occorre recarsi nel proprio Comune di residenza. Nel frattempo, assicurano dal Poligrafico di Stato, il documento rimane valido per l’espatrio. “Nessun cittadino italiano è stato respinto alle frontiere in quanto le circa 350.000 carte, emesse nel periodo ottobre 2017 – febbraio 2018 con dati non riportati correttamente in una parte secondaria del microprocessore, sono perfettamente funzionanti”, spiegano dall’Istituto. “Queste carte mantengono inalterata la loro caratteristica di strumento sicuro di identificazione fisica e digitale, come tutte le altre CIE, dal momento che assicurano la verifica di autenticità dei dati obbligatori normalmente letti durante i controlli”.
Possibili disagi in vista dell’estate?
Nonostante le rassicurazioni della Zecca, alla vigilia delle vacanze estive questo disguido rischia comunque di creare qualche disagio. Per i cittadini incappati in questo errore non sarà semplice ottenere un documento d’identità regolare in tempi stretti. In alcuni Comuni, come già denunciato da centinaia di persone, per il rilascio del documento bisogna infatti aspettare mesi. Vale su tutti il caso di Roma. Sarebbe preferibile, dunque, portare sono sé anche un secondo documento valido per l’espatrio. Insomma, le vacanze dovrebbero essere salve, ma la prudenza non è mai troppa!
Autore: Rocco Bellantone