Questa volta è l’Unione Nazionale Consumatori Calabria a lanciare l’allarme: il Natale 2021 è a rischio, il combinato bollette-inflazione determinerà una riduzione consistente dei consumi delle famiglie.
Ad affermarlo è l’Avv. Saverio Cuoco, responsabile regionale dell’associazione che ribadisce inflazione e caro bollette influenzeranno negativamente gli acquisti di Natale rischiando di rallentare anche la crescita nel 2022.
Il deterioramento, è correlato in buona parte al riemergere dell’inflazione che potrebbe comprimere il potere d’acquisto delle famiglie, riverberandosi principalmente in una contrazione degli acquisti di beni e servizi commercializzabili. Infatti, la ripresa dell’inflazione sta colpendo in prevalenza e almeno per adesso, quei beni e servizi a cui le famiglie non possono rinunciare, cioè i cosiddetti consumi obbligati.
“Le famiglie si ritrovano oggi in una situazione estremamente pericolosa: da una parte sono assediate dall’aumento dei prezzi al dettaglio, con l’inflazione che a novembre ha subito un forte rialzo del +3,8% e incrementi dei listini che stanno proseguendo nelle ultime settimane; dall’altra parte sono minacciate dai prossimi rincari delle bollette di luce e gas, che dopo i rincari record dello scorso ottobre subiranno nuovi incrementi a partire da gennaio”.
Come se non bastasse, gli incrementi dei listini dei carburanti hanno determinato effetti negativi sull’intero sistema economico, infatti il caro-benzina determina maggiori costi in capo a industrie e imprese, causa aumenti dei prezzi al dettaglio e ha ripercussioni sull’inflazione. Famiglie e attività produttive sono così schiacciate dall’escalation dei prezzi di benzina e gasolio, ed è necessario un intervento del Governo perché, senza misure per contenere la crescita dei prezzi, il potere d’acquisto dei cittadini subirà un duro contraccolpo e le conseguenze si faranno sentire direttamente sui consumi di Natale e non solo.
“In un momento in cui l’Italia sta faticosamente uscendo dalla crisi generata dalla pandemia, uno stop ai consumi darebbe il colpo di grazia a migliaia di piccole attività in difficoltà, con effetti depressivi su occupazione e Pil. Per tale motivo chiediamo al Governo di convocare le associazioni dei consumatori per studiare insieme misure da attuare con urgenza tese non solo a contrastare i rincari delle bollette, ma anche a contenere gli incrementi dei prezzi al dettaglio determinati dalle tensioni energetiche e da quelle delle materie prime”.
La contrazione dei consumi riguarderà anche il turismo natalizio.
Chi non parte lo fa soprattutto per motivi economici, prima ancora che per i timori legati alla situazione sanitaria.
Il motivo principale per cui non si parte a Natale e a Capodanno è quello economico, seguono i motivi familiari e i motivi di salute. Incombe poi la pandemia e la paura del possibile contagio.
I dati di Federalberghi, nel dettaglio, dicono che saranno 10 milioni 454 mila gli italiani che si muoveranno per le vacanze di Natale. Quasi tutti (94,6%) rimarranno in Italia e fra questi quasi sette su dieci, il 68,9%, non usciranno dalla propria regione di residenza.