L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) con la Delibera n. 97/2018/R/com ha dato applicazione a quanto stabilito dalla Legge di Bilancio del 2018 (L. n. 205/2017) in tema di riduzione da 5 a 2 anni del periodo entro il quale si prescrivono i consumi di energia elettrica, gas e acqua. A partire dal 1° gennaio 2020, le bollette precedenti a tale data si prescrivono in cinque anni mentre quelle successive dopo un biennio.
I distributori di acqua, luce e gas non possono quindi più negare l’annullamento delle bollette più vecchie di 24 mesi anche se l’utente non ha mai comunicato i dati o lo ha fatto in modo sbagliato. Il motivo? Negli scorsi anni, prima che venissero sostituti tutti i vecchi contatori con quelli elettronici che consentono la telelettura dei consumi, nessun addetto si è mai recato a casa dei clienti per leggere il contatore. O, comunque, quando è stato fatto, il citofono ha suonato sempre in orari lavorativi, tanto per gli addetti alle letture quanto per i clienti che non erano in casa. Così, per anni una famiglia ha continuato a pagare regolarmente le bollette con una stima presunta e, solo dopo l’installazione del nuovo contatore, si è ritrovata con un conguaglio da capogiro da saldare. Un dettaglio che da due anni fa vincere i ricorsi ai distributori contro i clienti che si sono opposto al pagamento delle bollette pazze chiedendo l’applicazione della prescrizione.