Bisogna dare la possibilità di una sospensione temporanea del pagamento delle bollette a chi è in difficoltà economica
La situazione emergenziale dovuta alla pandemia del nuovo Coronavirus sta toccando già ora tutte le attività economiche in Italia (e nel mondo) con gravissime ripercussioni sulla economia e nella vita di tutti i giorni.
La brusca frenata sul tessuto socioeconomico si sta scaricando su tutte le attività economiche e vitali con gravi difficoltà per le famiglie e imprese .
IL Governo con il DPCM ha esteso il lockdown fino al 3 maggio, questo ha consentito ad Arera con delibera 124/2020 la proroga fino a tale data del blocco (esistente dal 10 marzo) delle procedure di sospensione delle forniture di energia elettrica, gas e acqua in caso di morosità per famiglie ed imprese. Al termine del periodo di proroga i fornitori dovranno riavviare le procedure di costituzione in mora dei clienti/utenti rispettando i termini di preavviso oltre che a proporre ai consumatori ed utenze di poter rateizzare i relativi importi senza il pagamento degli interessi .
Ma non è sufficiente.
Se non vogliamo un aumento allarmante del non pagamento delle bollette e in prospettiva della morosità che metta in crisi la filiera occorre agire a monte e non solo a valle.
Occorre che il Governo (sulla falsariga di quanto già fatto dal governo spagnolo e francese) con il nuovo Decreto che dovrà emanare ad aprile (non avendolo introdotto purtroppo in sede di conversione del decreto Cura Italia) che consenta e dia la possibilità di sospensione temporanea al pagamento delle bollette sul territorio nazionale, limitata nel tempo della emergenza a chi è in difficoltà economica previa domanda individuale volontaria, con un piano di rientro finalizzato e definito.
Difficoltà economica da intendersi per chi ha avuto la “sospensione del lavoro per fermo attività” o stia beneficiando o beneficerà degli ammortizzatori sociali o della eventuale sospensione del mutuo varati dal governo, o rientra fra i beneficiari del bonus energia, gas e acqua o altre casistiche definite dal governo.
Auspichiamo che Arera, sostenuta dalle associazioni dei consumatori, faccia propria questa richiesta nella sua memoria dei prossimi giorni e che mandi questo segnale di forte preoccupazione al Governo e Parlamento.